Elly Schlein a Reggio Emilia benedice Massari «La destra qui perde da 70 anni...»
In centinaia in piazza San Prospero per la segretaria dem e Bonaccini
Reggio Emilia «C’è sempre qualcuno che invoca l’alternanza, che però non arriva rimanendo sul divano ad aspettare voti: occorre avere idee, non solo lamenti. Non si può invocare la “liberazione” di Reggio (dal centrosinistra, ndr) senza chiedersi perché in oltre 70 anni si è sempre perso le elezioni». Ieri, dal palco allestito in piazza San Prospero, pronto ad accogliere la segretaria dem Elly Schlein, impegnata nelle sue 100 tappe per le Europee in giro per lo Stivale, il sindaco Luca Vecchi è stato il primo ad alzare l’asticella dello scontro politico. «Ogni volta che la città si è trovata di fronte a un bivio non ha mai perso la lucidità» ha concluso, spianando la strada a chi lo ha raggiunto sul palco e, per il Partito Democratico e non solo, incarna proprio la direzione giusta, quella da tenere adesso: Marco Massari.
Il candidato sindaco, che non ha mancato di ricordare di essere un civico, ha raccolto un grosso applauso quando ha assicurato che «non arretreremo di un centimetro nella lotta alle infiltrazioni mafiose» così come nella difesa della sanità pubblica. Per Schlein, del resto, Massari incarna proprio quest’ultima battaglia, «la più importante». Lo ha ricordato anche ieri a Reggio, ringraziandolo nuovamente per essersi messo a disposizione. «Grazie per la tua propensione all’ascolto, al cuore che stai mettendo in questa campagna elettorale», è stata la “benedizione” della segretaria, intervenuta subito dopo Bonaccini, che, dal palco, ha tuonato che «non siamo mai stati uniti come adesso».
«Insieme ad Elly siamo andando ovunque, in ogni strada, in ogni piazza – ha ricordato ai reggiani, presenti a centinaia, che hanno affollato la piazza cittadina – stiamo facendo una campagna elettorale all’aperto perché bisogna rischiare fischi e freddo. Per troppo tempo il Pd è stato chiuso nelle stanze ma ora basta». Per il presidente della Regione, in gioco ci sono due visioni opposte di società. E l’altra è quella di Meloni e Salvini, «con la prima che si allea con il partito spagnolo Vox, che diceva che le donne dovevano stare a casa davanti al camino ad accudire i figli, e il secondo con Alternative für Deutschland, che in Germania vuole cacciare quelli che non sono figli di tedeschi puri». Poi la stoccata a Tarquini: «Come è possibile che il candidato di destra in questa città non riesca a dire che è antifascista?». Bonaccini, capolista Pd nel Nordest alle Europee, ha lanciato anche qualche frecciatina alla presidente del Consiglio, «Giorgia Meloni detta Giorgia». «Io sto pensando a Stefano Bonaccini detto Elly, così magari prendo un po’ di voti in più» ha scherzato, lanciando un assist alla segretaria, che una volta sul palco, dopo le parole per Massari, ha ringraziato Vecchi per gli anni di lavoro. Schlein, che prima di raggiungere piazza San Prospero ha fatto visita al Centro Internazionale Loris Malaguzzi, ha ripreso lo “scontro fra mondi” anticipato da Bonaccini.
«La destra taglia il sociale, la sanità pubblica, i servizi per l’infanzia – le sue parole – e la riduzione del numero di nidi peserà sulle donne, frenandole dal punto di vista occupazionale e imprenditoriale». «Duole ricordarlo – ha aggiunto – alla prima presidente del Consiglio donna, la stessa che ha fatto entrare gli antiabortisti nei consultori». Insomma, «giù le mani dalla legge 194». Anche sul nodo dell’integrazione, Schlein ha evidenziato la dicotomia. «Sono assurdi i tetti al numero di stranieri nelle classe perché noi vediamo bambini e bambine che hanno lo stesso diritto ad avere un’educazione. E ricordo che quelli che loro chiamano stranieri, per il 70% sono nati qua, sono reggiani». Sul fronte del lavoro, ha battuto sullo stesso punto con cui insiste dal 2020, quando era candidata alle elezioni regionali, risultando la più votata nella corsa al Consiglio. «Basta con il lavoro povero e precario – ha invocato –, dateci una mano firmando la legge di iniziativa popolare per dire che sotto i 9 euro l’ora è sfruttamento. Troppi giovani hanno contratti di due settimane, un mese: come possono costruirsi una famiglia, se la vogliono fare?». «Famiglia – ha aggiunto, pizzicando la destra – che non è solo quella tradizionale, di cui parlano tanto ma che nessuno di loro ha». Poi la richiesta per il cessate il fuoco a Gaza e l’abbraccio «ai giornalisti italiani attaccati dalla destra», perché «la libertà di stampa va difesa». «Quando abbiamo vissuto i momenti più duri della nostra storia siamo ripartiti – ha concluso la segretaria – facciamolo insieme e grazie se a Reggio Emilia saprete aiutare Marco Massari e la sua squadra».