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L’Associazione Alpini sfrattata dalla Polveriera

Jacopo Della Porta
L’Associazione Alpini sfrattata dalla Polveriera

Reggio Emilia, venerdì sera alle 20 la cerimonia dell’ammaina bandiera Il presidente: «Amareggiati, ci abbiamo investito molto»

15 maggio 2024
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Reggio Emilia «Il 10 ottobre scorso abbiamo appreso dal Comune che dobbiamo lasciare la nostra storica sede. Abbiamo chiesto un incontro e ci è stato dato soltanto il 29 aprile. Comunque, ora dobbiamo iniziare lo sgombero dei locali e francamente siamo un po’ delusi, perché riteniamo che la nostra associazione, per quello che rappresenta per questa provincia, avrebbe meritato maggiore attenzione». Albert Ferrari è il presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Alpini.

La sezione reggiana dal 1998 occupa uno spazio di 500 metri quadrati in piazzale Generale Reverberi, alla Polveriera. In precedenza la sede era alla ex Caserma Taddei e poi in un’area dei Chiostri di San Pietro. «In questi anni abbiamo investito almeno 130mila euro per renderla una sede accogliente e attrezzata», dice Ferrari.

Area da riqualificare
La zona è al centro di un progetto di riqualificazione e si ipotizza anche che possa diventare sede del nuovo Centro per l’impiego. Nei mesi scorsi sono stati fatti dei carotaggi che hanno messo in luce la mancanza di sicurezza dello stabile, che nel 1998 venne occupato sulla base di un accordo verbale e non di una convenzione scritta. «Un capannone attiguo al nostro è stato venduto. Come associazione, nella riunione del 29 aprile con il Comune, abbiamo anche chiesto se la sede è in vendita, perché nel caso faremmo delle considerazioni. Stiamo aspettando le risposte». Intanto, però, lo sgombero deve iniziare. Venerdì alle 20 gli Alpini faranno la cerimonia dell’ammaina bandiera per salutare la sede. Le operazioni per liberare gli spazi dureranno a lungo, vista la mole di attrezzature presenti all’interno, tra cui una grande cucina.

Offerte sedi alternative

All’associazione sono state offerte due opzioni: tre stanze di circa 150 metri quadri o un grande capannone nella zona di via Mazzacuratti, dove ci sono i magazzini comunali. A Reggio Emilia l’Ana ha circa 70 iscritti, mentre in provincia di Reggio Emilia sono circa 1.500. L’associazione conta 13 gruppi di protezione civile con circa 220 associati radicati in vari comuni. L’Ana si è distinta nel 1976 in occasione del terremoto del Friuli e in seguito, da quell’esperienza, negli anni Ottanta è nata la protezione civile dell’associazione, attiva poi in tutte le emergenze locali e nazionali, fino all’alluvione della Romagna.

Attività sospese

Le attività di protezione civile della città di Reggio sono state sospese dal presidente in questi giorni. «La sede di Reggio Emilia è molto vissuta - dice il presidente Ferrari - Al suo interno organizziamo raccolte fondi e molte attività. Volevamo ampliare il museo della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, a scopo didattico ma ora il progetto è ovviamente rinviato. Sono dispiaciuto per il modo in cui ho appreso che dovevamo andarcene. Stiamo ricevendo molta solidarietà da diverse persone che ci chiedono se possono fare qualcosa».

Novant’anni di storia
La sezione reggiana dell’Ana è nata nel 1933. Il primo presidente sezionale fu il colonnello Giuseppe Rossi. Nel 1997 la sezione organizzò l’adunata nazionale degli Alpini al quale partecipà anche l’allora pesidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. «In programma per il prossimo anno c’era anche un raggruppamento nazionale, che è un evento che porta fino a 40mila persone. Credo però che, per le difficoltà logistiche legate al trasferimento della sede, dovremo rimandarlo».l

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