Muore 10 giorni dopo essere stato punto da un’ape
Correggio e Budrio in lutto per il 56enne Luigi Santi
Correggio Dieci giorni di agonia, poi la morte, dopo avere subito uno shock anafilattico in seguito alla puntura di un’ape. Un tragico destino ha portato via all’affetto dei suoi cari Luigi Santi, 56 anni, agricoltore e personaggio molto noto per la schiettezza e simpatia, non solo a Budrio, dove viveva con la moglie Morena e la madre Emilia.
Proprio quest’ultima aveva dato l’allarme, facendo scattare i soccorsi del 118, il 30 aprile scorso quando il figlio, appena rientrato a casa dai campi, si era sentito male ed era svenuto. Fin da subito le condizioni dell’uomo, andato in arresto cardiocircolatorio e sottoposto a manovre di rianimazione sul posto, erano apparse molto gravi. Era stato poi ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Reggio Emilia. La speranza non aveva abbandonato i famigliari e i tanti amici, ma, purtroppo, a nulla sono valse le cure del personale medico e sanitario. Santi lascia anche la sorella Paola.
Molte persone si sono strette alla famiglia e hanno partecipato sabato mattina al funerale con rito religioso a Budrio in una chiesa gremita. C’era anche l’ex sindaco e parlamentare Ilenia Malavasi. All’ingresso del cimitero locale, poi, al passaggio del feretro in testa al corteo funebre, sono stati accesi i motori dei due trattori di Santi per rendergli l’ultimo saluto.
«Eravamo tantissimi a rendergli omaggio, una folla silenziosa e ancora incredula davanti a una morte davvero assurda, per una dimostrazione composta di amicizia e affetto – ha scritto Malavasi su Facebook –. Un destino terribile e spietato, con una puntura di insetto che ha interrotto la sua vita terrena, che lui ha sempre vissuto con ironia, con la capacità di sdrammatizzare le situazioni anche più difficili, con la sua simpatia, a volte pungente, dietro cui nascondeva, però, la sua grande generosità e la sua umanità. Amava la vita, era un ragazzo energico, quasi irruento, un po’ “ribelle”, come la sua chioma di capelli neri. Era davvero una bella persona, con la testa sulle spalle e, come si dice, “poche balle”. Amava la sua Morena, alla quale oggi abbiamo cercato di far sentire tutto il nostro affetto per affrontare una perdita così dolorosa e colmare il vuoto enorme che lui ha lasciato in lei, nella comunità correggese e nella sua Budrio. Ti abbraccio Gigi, non dimenticarti di occuparti ancora di noi». l