L’autista dell’autobus a fuoco: «Così ho messo in salvo tutti i passeggeri»
Correggio: era alla guida del mezzo quando ha visto il fumo. «Abbiamo allontanato 2mila ragazzi»
Correggio «Ho visto il fumo uscire dalla parte posteriore della corriera, così ho fatto scendere subito i passeggeri». Non ha avuto esitazioni, Giuliano Aliberti, 31 anni, il conducente della corriera che mercoledì mattina poco prima delle 8 ha preso fuoco in piazzale 2 Agosto. Vedendo il fumo provenire dalla parte surriscaldata, ha fatto uscire gli studenti che erano ancora sul mezzo, un autosnodato ribattezzato “biscione” tra i ragazzi, composto da due parti assemblate fra loro. L’autista ha corso a sua volta un grande rischio, essendo a sua volta a bordo della corriera, e ieri mattina è stato ascoltato dagli agenti della polizia locale, poi si è rivolto ai medici del Santa Maria Nuova per verificare le sue condizioni di salute, dal momento che aveva respirato il fumo sprigionato dalla densa nube nera.
«Tutto è avvenuto in breve tempo, in un periodo compreso tra i 20 e i 30 secondi e in quei pochi istanti ho fatto tutto il possibile per mettere in salvo i passeggeri – spiega Giuliano Aliberti –. Io arrivavo da Fabbrico, a Correggio in piazzale 2 Agosto: in quel momento mi sono accorto che usciva del fumo dalla parte posteriore della corriera. Ho aperto subito tutte e tre le porte e ho fatto scendere tutti gli studenti e fatto allontanare tutte le persone che erano nelle vicinanze. Era un momento di forte passaggio: ci saranno state 2.000 persone, anche perché molti si erano fermati a riprendere con i telefonini».
«Ho afferrato subito gli estintori – aggiunge Aliberti –. Non vedevo ancora le fiamme, ma mi sono accorto che neanche i due estintori funzionavano, così ho chiamato i vigili del fuoco. Poi ho allertato la centrale operativa di Seta e ho fermato una pattuglia della polizia locale con cui abbiamo allontanato i ragazzi. Dopo la deposizione dagli agenti della polizia locale, sono corsi a fare gli accertamenti in ospedale e per fortuna sono andati bene».