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Sanità in Emilia-Romagna

Visite e interventi, agende regionali riaperte il 30 giugno per smaltire le liste d’attesa

Visite e interventi, agende regionali riaperte il 30 giugno per smaltire le liste d’attesa

La Regione corre ai ripari sui ritardi. Bilanci approvati: a Reggio Emilia 872.714.000 euro di risorse

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Bologna Stop alle agende chiuse dal prossimo 30 giugno. Lo conferma la Regione Emilia-Romagna, che ha previsto questa misura nel piano straordinario per abbattere le liste d'attesa, finanziato con 30 milioni di euro, approvato dalla Giunta Bonaccini il mese scorso. L'obiettivo è fornire un milione di prestazioni in più nel corso di quest'anno 2024 (il 20% in più rispetto all'attività attuale), per ridurre entro l'estate l'elenco di persone che aspettano visite, esami specialistici e interventi chirurgici a bassa complessità in tutte le aziende dell'Emilia-Romagna. Per farlo sarà reclutato anche nuovo personale, in maniera mirata, e appunto non ci saranno più agende chiuse. Lo ha confermato la Giunta Bonaccini ieri mattina in commissione Sanità della Regione. E la Lega esulta. «Rappresenta il successo delle nostre battaglie- commenta il consigliere regionale del Carroccio, Daniele Marchetti- con l'introduzione delle pre-liste, contenute in un nostro progetto di legge e diversi atti ispettivi e di indirizzo, i pazienti non potranno più essere rispediti a casa con un “riprovi più avanti”.

La presa in carico deve essere garantita e spetterà all'azienda sanitaria il compito di ricontattare il paziente per proporre una prestazione non appena possibile, rispettando le tempistiche previste dalle normative vigenti. In epoca di intelligenza artificiale, auspichiamo l'introduzione di un sistema informatico che possa porre fine definitivamente a questo fenomeno», avvisa Marchetti. Contestualmente in Commissione è stato fatto il punto sui bilanci 2023 delle varie Ausl della Sanità regionale. Sono stati chiusi "in pareggio" con oltre 9,8 miliardi di euro a disposizione per il 2024, di cui 9,6 sono risorse nazionali. In particolare, degli oltre 9,6 miliardi di euro previsti dallo Stato per il 2024, poco meno di otto miliardi vanno alle Aziende sanitarie secondo 332 indicatori di programmazione e i restanti 1,7 miliardi saranno distribuiti dalla Regione sulla base di specifiche azioni vincolate, nonché per il finanziamento degli oneri per i rinnovi contrattuali del personale dipendente e convenzionato previsti dalla legge di bilancio 2024.

Le linee per la programmazione finanziaria 2024 della sanità regionale sono state approvate in Giunta ieri pomeriggio. Si tratta però ancora di "stime", è stato spiegato in commissione, peraltro "in continuità con il 2023", perchè in Conferenza Stato-Regioni "non è ancora stata raggiunta un'intesa su questo finanziamento". I 9,6 miliardi sono calcolati in base al numero di residenti. La Regione per questo chiede al Governo «un incremento dei fondi per i maggiori costi che dovranno sostenere le aziende nel 2024", a causa degli aumenti ad esempio della spesa farmaceutica (150 milioni in più) e dei costi per i rinnovi contrattuali del personale assunto negli ultimi anni (600 milioni di euro). Questo aumento di spesa, sostiene la Regione, "non è compensato da un analogo incremento del finanziamento a livello nazionale, dobbiamo intervenire con risorse regionali straordinarie». La Lega difende però l'operato del Governo nazionale, che per il 2024 «ha stanziato più risorse rispetto al 2023, cinque miliardi in più a livello nazionale, che si traducono in più di 400 milioni a livello regionale». Quanto ai bilanci delle Aziende sanitarie, il Carroccio rileva che «i conti sono in equilibrio» per il 2023, ma per arrivarci la Regione ha dovuto fare «stanziamenti straordinari», ricordano i leghisti. Per Emilia-Romagna Coraggiosa, invece, «non c'è la copertura totale per l'incremento del personale sanitario, i pezzi del puzzle vengono incastrati in modo forzato. Le risorse nazionali risultano insufficienti rispetto alla domanda di salute dei cittadini».

Nel dettaglio, le risorse tra le aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna saranno così distribuite: a Piacenza 507.569.000 euro; a Parma 819.527.000 di cui 743.259.000 euro all'Ausl e 76.268.000 euro al Policlinico; a Reggio Emilia 872.714.000 euro; a Modena 1.235.807.000 euro di cui 1.156.650.000 all'Ausl e 79.157.000 euro al Policlinico. E ancora a Bologna 1.635.556.000 euro di cui 1.495.621.000 euro all'Ausl, 118.154.000 euro al Sant'Orsola e 21.781.000 euro all'Istituto ortopedico Rizzoli; a Imola 228.834.000 euro; a Ferrara 694.546.000 euro di cui 637.843.000 all'Ausl e 56.703.000 al Policlinico. Infine, alla Romagna 1.957.879.000 euro.l