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Il processo

Reggio Emilia, perseguitata a scuola dall’ex: due anni da incubo per una 15enne

Ambra Prati
Reggio Emilia, perseguitata a scuola dall’ex: due anni da incubo per una 15enne

Lasciato dalla coetanea, non la lasciava più vivere in pace con messaggi del tipo “Se ci vai, ti rovino”

29 maggio 2024
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Reggio Emilia Dopo essere stato lasciato dalla fidanzatina, per quasi due anni le ha reso la vita impossibile pedinandola, minacciandola con centinaia di messaggi e file audio al fine di impedirle di partecipare ad appuntamenti di gruppo o a gare sportive. Una storia di ordinari atti persecutori, se non fosse che i protagonisti di questa vicenda avevano all’epoca appena 15 anni e diversi episodi sono avvenuti nella scuola superiore che entrambi frequentavano a Reggio.

Ora l’ex fidanzatino, residente in provincia, deve rispondere del reato di stalking aggravato (due le aggravanti: per aver commesso il fatto ai danni di una minorenne e per il legame della relazione affettiva).

Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, all’inizio la simpatia è nata, come spesso succede, sui banchi di scuola. Dopo essere stati fidanzati per breve tempo, però, lei lo ha lasciato, non sopportando la possessività di lui, che non ha affatto preso bene l’abbandono. I due hanno continuato a frequentarsi, giocoforza, perché frequentavano lo stesso istituto superiore in città. E proprio tra una lezione e l’altra, secondo la versione della minorenne, il 15enne ha cominciato a perseguitarla: la mortificava ripetutamente con epiteti offensivi, cercava di impedirle di frequentare gli amici e di partecipare a eventi danzanti o sportivi, si recava nei luoghi di ritrovo di lei pretendendo di volerle parlare.

L’ex fidanzatino cercava di controllarla e di impedirle di uscire: perciò le mandava, tramite la chat WhatsApp, decine di messaggi e file audio, con espressioni del tipo «Se ci vai ti rovino, non ci devi andare». In una occasione l’ex si sarebbe anche presentato a casa della ragazzina, provocando un certo trambusto. In altri casi, secondo l’accusa, l’avrebbe anche percossa usando la forza perché lei non gli dava retta e lo ignorava. Insomma continue scenate, che secondo la minorenne si sarebbero protratte dal 2015 all’ottobre 2017, fino ai 17 anni.

Il dibattimento per stalking a carico dell’ex fidanzatino è iniziato nel marzo dello scorso anno.

L’imputato, ora maggiorenne come la coetanea, è difeso dall’avvocato Carlo Fontana; la difesa nega gli addebiti, sostenendo che non si sia verificato nessun reato e minimizza gli attriti leggendoli come strascichi dolorosi della fine della relazione sentimentale. Di diverso avviso invece la ragazzina, che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Gentian Alimadhi del foro di Parma.

Ieri pomeriggio in tribunale, davanti a un pm onorario che ha sostituito la titolare del fascicolo, il magistrato Laura Galli, sono sfilati i testimoni della difesa. L’istruttoria si avvicina alle conclusioni finali davanti al giudice monocratico Francesca Piergallini.

«La mia assistita e i suoi genitori vogliono andare fino in fondo – ha dichiarato il legale della ragazza –. Ci auguriamo che il processo, che si è protratto a lungo, possa concludersi in breve tempo, in modo che la mia assistita possa lasciarsi questa vicenda penosa alle spalle e guardare più serena al futuro».