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Il caso

Massaggi hard, il manager si difende «Mai toccato le sue parti intime»

Ambra Prati
Massaggi hard, il manager si difende «Mai toccato le sue parti intime»

Il 60enne, senza alcuna qualifica di massaggiatore, è ai domiciliari per violenza sessuale: l’annuncio on line per prestazioni gratis

30 maggio 2024
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Reggio Emilia «Il massaggio è andato bene, tanto che la signora mi ha anche mandato un messaggio di apprezzamento. Invece un mese dopo mi ha denunciato». È quanto ha dichiarato durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi  in tribunale, il manager 60enne accusato di violenza sessuale. L’episodio risale al febbraio scorso, quando il reggiano d’adozione ha postato su un noto sito internet un annuncio: «Massaggio relax omaggio della durata di un’ora».

A rispondere è stata una donna che ha contattato l’inserzionista accordandosi per l’appuntamento: lui ha atteso lei sulla propria auto nel parcheggio vicino al presunto studio (in realtà l’abitazione dell’uomo), l’ha accompagnata dentro lo stabile e sul lettino avrebbe costretto la donna a subìre atti sessuali contro la sua volontà. La donna, indignata per le avances hard, ha sporto querela contro il professionista, che in realtà è risultato privo della qualifica di massaggiatore. I messaggi scambiati tra i due sulla chat WhatsApp, che confermerebbero il racconto della donna, sono stati acquisiti dai carabinieri.

Durante l’indagine su questo episodio, è emersa una precedente denuncia presentata contro lo stesso 60enne nel 2023 ai carabinieri di Castelnovo Monti da parte della figlia della compagna, che sarebbe stata insidiata durante un massaggio proposto da lui quand’erano a casa da soli; querela ritrattata, secondo la difesa. Tuttavia gli elementi in comune delle distinte vicende hanno indotto il pm Valentina Salvi a chiedere e ottenere dal gip Andrea Rat gli arresti domiciliari. In tribunale, davanti allo stesso gip, il 60enne affiancato dall’avvocato difensore Nino Ruffini ha voluto rispondere alle domande, ha negato con forza qualsiasi abuso e si è difeso per oltre un’ora.

Il 60enne ha spiegato di essere il manager di una società che ottimizza e aumenta il business dei centri commerciali; un lavoro di prestigio ben remunerato, perciò l’interessato ha affermato di non aver bisogno di arrotondare. Quello dei massaggi, a suo dire, è un hobby che coltiva per diletto nel tempo libero; è vero che non ha la qualifica, ha proseguito l’indagato, che però ha mostrato i corsi che frequenta e le schede tecniche che utilizza, motivando le offerte gratuite dei suoi servizi sul web con la necessità di esercitarsi e di promuovere l’attività. Il 60enne ha anche allegato le recensioni positive sui massaggi gratis lasciate dai clienti.

Sulla sua accusatrice il manager ha riferito quel poco che sa: la donna si è rivolta a lui per un dolore al collo, forse legato al deficit uditivo, lui le ha messo un telo sopra e ha via via scoperto la parte del corpo che massaggiava. Non ha mai toccato le parti intime né le zone erogene, ha dichiarato l’uomo. Resta l’interrogativo: perché mai la donna avrebbe dovuto inventarsi tutto? A che pro? Anche il 60enne non se lo spiega, sottolineando però la querela tardiva. «Siamo soddisfatti: riteniamo di aver fornito elementi sufficienti per mettere in dubbio l’accusa», ha commentato il difensore Ruffini, che ha chiesto la revoca dei domiciliari per il suo assistito. Su questa decisione, però, il gip Rat ha preso tempo per riflettere; scioglierà la riserva nel giro di qualche giorno. l © RIPRODUZIONE RISERVATA