Gazzetta di Reggio

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La svolta

Saman, la madre arrestata in Pakistan: il giudice convalida

Elisa Pederzoli

	Da sinistra Saman Abbas e la madre Nazia
Da sinistra Saman Abbas e la madre Nazia

Condannata all’ergastolo con il marito per l’omicidio della figlia 18enne avvenuto il 1 maggio del 2021

31 maggio 2024
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Novellara  È stata arrestata in Pakistan, Nazia Shaheem, la mamma di Saman Abbas, condannata all’ergastolo dal tribunale di Reggio Emilia per l’omicidio della diciottenne , avvenuto il 1 maggio 2021 a Novellara. 

L’arresto è stata convalidato. Prima della consegna al carcere di Adyala sarà sottoposta a una visita medica. La prossima udienza è stata fissata per il 12 giugno.

L’arresto

Il blitz è avvenuto alle 7.30 del mattino, ora pakistana, con un’incursione della polizia del Punjab, regione di cui è originaria la famiglia Abbas e dove la donna era tornata già il 1 maggio del 2021. Era partita con il marito poche ore dopo l’omicidio. La donna, 51 anni, è stata rintracciata in un villaggio ai confini con il Kashmir. L'arresto è stato possibile grazie alle attività di indagine in collaborazione con Interpol e la Polizia Federale pachistana.  Su di lei, latitante da quel giorno, pendeva un mandato di cattura internazionale. L’arresto è stata convalidato. Prima della consegna al carcere di Adyala sarà sottoposta a una visita medica. La prossima udienza è stata fissata per il 12 giugno.

La Farnesina

«Questa notte, durante un'operazione effettuata dalla Polizia del Punjab tra i Distretti di Jhelum e Gujrat, in Pakistan, è stata rintracciata e arrestata Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, in esecuzione della Red Notice emessa dalle Autorità italiane nell`ambito del noto processo che la vede come coimputata». Lo affermano fonti della Farnesina in una nota, precisando che la notizia è stata comunicata all`Ambasciata d`Italia a Islamabad dalla Polizia del Punjab. «Nella mattinata italiana la signora Shaheen è stata portata dinanzi alla Corte Distrettuale di Islamabad per la convalida del fermo e l'eventuale avvio delle procedure estradizionali; al momento l'udienza è ancora in corso», prosegue la nota. «Si attende l`esito dell'udienza di convalida" si legge. «Se l'avvocato fa opposizione la procedura potrebbe essere più lunga, ma essendo coimputata i presupposti per l'opposizione non dovrebbero esserci» , sempre secondo fonti della Farnesina.

Il commento
«La storia di Saman non è ancora chiusa. Questo fondamentale tassello contribuirà a chiarire ulteriormente una vicenda tragica e a segnare un passo in avanti per la giustizia». Lo dice Elena Carletti, sindaca di Novellara commentando la notizia dell'arresto. «Ora - aggiunge Carletti - attendiamo i tempi dell'estradizione». Ilenia Malavasi, deputata reggiana del Pd, sottolinea che «si chiude il cerchio delle persone coinvolte in questa drammatica vicenda", auspicando però che l'esempio di Saman, «il suo coraggio, la sua voglia di vivere e di scegliere in che modo farlo, rimangano davvero una testimonianza, per quanto dolorosa, per tutti noi e per le nostre comunità». La parlamentare conclude dicendosi «nuovamente vicina all'intera comunità di Novellara, a partire dalle Istituzioni e dalla sindaca Elena Carletti, segnata nel profondo da questa drammatica vicenda, che ha saputo però affrontare con dignità e forza, pretendendo rispetto, prima di tutto per Saman, figlia di questa nostra terra».

«La sentenza di condanna all'ergastolo certifica il ruolo di protagonista di Nazia Shaheen, molto lontano da quello di donna succube e quasi schiava. Ora mi auguro che la giustizia non rimanga solo sulla carta e che Nazia finalmente possa pagare per il delitto della figlia». A commentare all'Adnkronos l'arresto in Pakistan della madre di Saman Abbas è l'avvocata Barbara Iannuccelli che nel processo per l'omicidio della 18enne a Novellara ha assistito il fidanzato della vittima, Saqib Ayub. «Dalle intercettazioni è emerso anche come lei desse della pazza a Saman, criticandone il modo di fare - continua - e nella sentenza viene descritta come una donna fredda e distaccata, tutto il contrario di una mamma affranta. In capo a Nazia c'é una sentenza di condanna all'ergastolo, non definitiva perché pende l'appello, ma la sua posizione è quella di una donna il cui ruolo nell'omicidio della figlia è stato certificato da una sentenza. A mio avviso, nel suo caso, tutto dovrà essere più veloce».

Il sentenza

Il 30 aprile scorso sono state depositate le motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo i genitori di Saman, a 14 anni lo zio Danish Hasnain e assolti due cugini. Nelle motivazioni, la Corte d’Assise sostiene che i genitori «hanno letteralmente accompagnato la figlia a morire» e non si può escludere che sia stata la mamma l’esecutrice materiale del delitto, sebbene sia rimasta fuori dall’inquadratura delle telecamere dell’azienda per meno di un minuto. Si fa riferimento al filmato del sistema di video sorveglianza dell’azienda agricola Le Valli, che hanno immortalato padre e madre accompagnare Saman fuori di casa, zaino in spalla. Sono le ultime immagini che si hanno di lei in vita. 

La Corte ritiene che il delitto sia stato concordato dai genitori nel corso delle telefonate intercorse la notte del 30 aprile 2021 con lo zio Danish, poco prima che venisse messo in atto. Le prove portate dalla procura per sostenere la tesi della premeditazione sono state ritenute insufficienti. Nello specifico, si tratta del video del 29 aprile che mostra lo zio e i cugini andare nei campi con le pale, le dichiarazioni di Alì Haider, quelle di due detenuti del carcere della Pulce e la fuga del nucleo familiare da Novellara: tutti elementi che possono essere interpretati in modi alternativi rispetto a quelli proposti dalla procura, secondo la Corte. Che ha infatti assolto i due cugini.