Gazzetta di Reggio

Reggio

Il report di Cgil e Federconsuamtori

Gioco online, a Reggio Emilia si spendono quasi 1.400 euro l’anno a testa

Alice Benatti
Gioco online, a Reggio Emilia si spendono quasi 1.400 euro l’anno a testa

Aumento del 16,3%: più che ogni altra provincia dell’Emilia-Romagna. I minorenni riescono a superare i controlli

01 giugno 2024
4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Nessuno li vede (e li giudica) perché non si siedono davanti a una macchinetta, facendosi vedere mentre la “nutrono” di nuove banconote. Tramite lo smartphone o il pc, si garantiscono l’anonimato e uno “scudo” da occhi indiscreti, magari giocando nell’intimità della propria camera da letto. I minorenni, potenzialmente, “possono” farlo (grazie alle identità “prestate”) anche a scuola. E soprattutto 24 ore su 24. Inoltre, è più “conveniente: il banco si accontenta di una posta inferiore rispetto a quella dei giochi fisici: 5-6 % contro il 26% (stime 2023). Che significa che ogni 100 euro giocati online, ai giocatori ne tornano 94-95. Così il report “Libro nero dell’azzardo” – curato da CGIL e Federconsumatori, in collaborazione con Federconsumatori Modena e Iscon –, giunto alla sua seconda edizione, spiega la crescita del gioco online, che nella nostra provincia in soli 12 mesi, dal 2022 al 2023, è aumentato del 16,3%. Più che in qualsiasi altra provincia dell’Emilia-Romagna.

Ma non c’è Regione, in Italia, in cui questo fenomeno non desti preoccupazione. Sono infatti 82 i miliardi raccolti nell’azzardo in rete nel corso del 2023, con una crescita del 67% rispetto al 2020 (quando erano 49 miliardi). Nel corso del 2023 gli italiani tra i 18 ed i 74 anni (range nel quale si concentra la quasi totalità dei giocatori) hanno “investito” mediamente in azzardo 1926 euro. Nella nostra Regione, nel solo 2023, gli emiliano-romagnoli hanno speso quasi quattro miliardi e mezzo, perdendo 231 milioni di euro. Una raccolta che è cresciuta del 12% rispetto al 2022. Sono invece 888.575 i conti online presenti nella nostra Regione e 269.999 quelli attivati nel 2023. E un’occhiata alla classifica nazionale del gioco online permette di evidenziare immediatamente che si scommette di più dove i redditi sono più...bassi.

Tra le province dell’Emilia-Romagna, solo Bologna è (per poco) nella prima parte della classifica nazionale, al 50° posto, con una crescita sull’anno precedente dell’11,2% ed una media di 1665 euro pro capite. Tra il 62° e l’83° posto si collocano tutte le altre province, ad eccezione di Ferrara, al 96° su 102 province. Reggio Emilia è 72esima, con una giocata pro capite (a testa) che nel 2023 è stata di 1.374,53 euro, quasi 200 euro in più rispetto ai 1.181,18 euro del 2022. Si parla poi, complessivamente, di una raccolta dell’azzardo online pari a 524.845.312,75 euro. Analizzando il gioco online, il report evidenzia che «in Italia una quota consistente dell’azzardo legale online è da far risalire, con evidenza, all’utilizzo di questo canale da parte delle mafie, come modalità di riciclaggio di denaro di provenienza illecita».

Si parlerebbe di 16-18 miliardi, il 20-22% delle giocate complessive online. Con la sua “convenienza” – come già detto, ogni 100 euro giocati ne tornano al giocatore mediamente 94), «il gioco online ha probabilmente assorbito una parte del riciclaggio esercitato nel passato attraverso AWP (apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro) e VLT (videolottery). A questo proposito, va sottolineato che tra i dati raccolti nel “Libro nero dell’azzardo” – che rappresentano un’anticipazione del “Libro Blu 2023”, la pubblicazione annuale redatta dall’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli di Stato in cui vengono analizzati i dati sul gioco d’azzardo legale in Italia –, ne mancano all’appello parecchi relativi al gioco fisico. Nella presentazione del report, infatti, i promotori evidenziano «la mancata trasparenza dei dati dell’azzardo». «Con la Finanziaria 2020 – scrivono – si è introdotto l’incomprensibile divieto di diffusione dei dati di dettaglio del gioco fisico, delle slot in particolare; numeri che sono indispensabili a tutti coloro che operano nel territorio per valutare l’esatta dimensione dell’offerta, per il contenimento dei danni portati dall’azzardo alla salute ed alle condizioni materiali delle parti più deboli della popolazione. Non solo: l’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli di Stato rende pubblici i pur insufficienti dati generali con un ritardo enorme. Basti pensare che quest’anno il “Libro Blu 2022” è stato presentato a febbraio 2024. Inoltre, sorprendentemente, l’Agenzia ha ritenuto quest’anno di estendere il divieto di diffusione dei dati ad altri giochi fisici “per tutelare le imprese del settore” ovvero slot e videolottery». © RIPRODUZIONE RISERVATA