Gazzetta di Reggio

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Il processo

Entra in casa e ruba anche i tortellini. «La ladra era mia cognata»

Ambra Prati
Entra in casa e ruba anche i tortellini. «La ladra era mia cognata»

Carpineti: in aula il racconto della derubata che insospettita dagli ammanchi aveva installato le telecamere

01 giugno 2024
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Carpineti «Ero in auto quando mio figlio mi mandò sul cellulare il filmato delle telecamere. Si vedeva entrare una persona con i guanti di lattice e una borsa vuota: andava in camera di letto, accanto al frigorifero, poi si guardava intorno e con la sporta piena richiudeva la porta a chiave. Era mia cognata. Non ci potevo credere». È quanto ha raccontato in aula una signora 65enne, che ha portato alla sbarra la moglie del fratello – una 61enne nata a Formigine (Modena) – per furto: secondo l’accusa avrebbe duplicato le chiavi. L’istruttoria si è aperta ieri davanti al giudice monocratico Michela Caputo. L’episodio contestato risale all’11 luglio 2020, ma la vicenda è iniziata ben prima.

«I miei genitori costruirono una villetta di tre unità abitative: una per loro e una ciascuno a me e mio fratello, con ingressi separati, a Carpineti. Siccome io vivo a Modena, per me è una seconda casa; ci andavo nel fine settimana e in estate, per assistere mio padre rimasto vedovo. Per mio fratello invece è la prima casa: ci abita con la moglie», ha detto la signora, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Tommaso Barbieri. Dopo la morte dell’anziana madre, dalla casa hanno cominciato a sparire diversi oggetti, anche di valore. «Biancheria ricamata a mano, un servizio di piatti dell’Ottocento, cuscini, un anello con diamante, una catenina d’oro della comunione di mio figlio. Cose che avevo nascosto e che non trovavo più: i miei familiari dicevano che mi ero dimenticata il nascondiglio e che forse avevo problemi di memoria». Valore approssimativo degli ammanchi seriali: 5mila euro. «Ma ci sono oggetti che vanno al di là del valore economico». La signora si è insospettita nel 2020. «Mio padre non stava bene. Per assisterlo lo portai a casa mia a Modena nel febbraio 2020. Poiché c’era il lockdown sono tornata a Carpineti solo a fine giugno: la catasta di legna, che arrivava alla finestra, era ridotta al minimo. Stavolta non era la mia immaginazione». Per venire a capo del “mistero” il figlio si è offerto di installare delle telecamere interne. Si è arrivati così all’11 luglio e al filmato (consegnato ai carabinieri e finito agli atti) che ha incastrato la presunta ladra. «Ho la mania in estate di fare scorta di buon cibo montanaro: pasta fresca, carne, frutta. I frigoriferi in cucina erano pieni». Il giorno dopo la scoperta ( «ci ho pensato su, per me era incredibile») la derubata ha parlato con il fratello. «All’inizio lui ha cercato un accordo, poi ha negato e mi ha dato il biglietto da visita del suo avvocato. Preciso che i rapporti con mio fratello sono stati ottimi; hanno incominciato a incrinarsi dopo il suo matrimonio e soprattutto dalla malattia di nostra madre».

Da notare che la 61enne – imputata del solo furto di tortellini e tagli di manzo, poiché è l’unico episodio provato dal filmato – nega ogni addebito e sostiene che altre persone avessero accesso all’abitazione. Perciò l’avvocato difensore della 61enne, Marco Ferraresi di Modena, in udienza ha insistito su questo aspetto, scontrandosi con la signora. «Per qualche mese ho dato a un’amica il compito di controllare casa, ma non nell’anno della pandemia. Ripeto: io le chiavi a lei (ha detto indicando l’imputata presente, ndr) non le ho mai date. Avvocato, stendiamo un velo pietoso...». Nella prossima udienza i testimoni della difesa. l