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Bonus auto, da oggi le prenotazioni per gli incentivi: ecco come fare

Stefano Luppi
Bonus auto, da oggi le prenotazioni per gli incentivi: ecco come fare

Dallo Stato un miliardo di euro per le auto ibride ed elettriche

03 giugno 2024
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«Acquistiamo un’auto nuova, ibrida o elettrica dunque a basse emissioni inquinanti, gli incentivi nazionali sono molto convenienti se rottamiamo il vecchio mezzo a benzina e diesel». Del resto l’incentivo massimo, come spieghiamo sotto, può arrivare a ben 13.750, fino al 31 dicembre. Detta così, la vicenda dell’Ecobonus legato al ringiovanimento del datato parco auto italiano, composto da un buon 25% di veicoli immatricolati prima del nuovo millennio, pare una sorta di manna dal cielo.

In ogni caso, dopo tanta attesa ci siamo: il governo Meloni, attraverso un dpcm del Ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato dal ministro Adolfo Urso, attiverà a partire da oggi alle 10 una piattaforma informatica su cui i concessionari potranno accedere al servizio di prenotazione degli incentivi per l’acquisto dei veicoli scelti dai propri clienti.

C’è la possibilità di un “click day” con overbooking di domande sul sito https://ecobonus.mise.gov.it/, dove si troveranno i moduli da compilare per accedere a tali bonus nonché tutte le tabelle che, distinte per categorie di veicoli, riportano i singoli criteri di attribuzione dei contributi. Le risorse stanziate quest’anno sono cresciute di circa un terzo rispetto a quelle dello scorso anno e arrivano a sfiorare il miliardo di euro (950 milioni). Il provvedimento Tra le novità da segnalare ci sono i contributi proporzionali alla classe ambientale di appartenenza dell’automobile da rottamare, tra cui per la prima volta si includono le vetture di classe Euro 5, ossia quelle immatricolate a parte da gennaio 2011.

Questo decreto serve anzitutto per agevolare l'acquisto di auto elettriche e ibride plug-in e sul portale, inoltre, si possono prenotare gli incentivi anche per motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici e per veicoli commerciali leggeri. Molto importante è il numerino che si trova in basso nel nostro libretto di circolazione, riguardante appunto le emissioni di CO2 e la conseguente classe ambientale di appartenenza dell’auto.

Le condizioni

Da 0 a 20 gr/km, caratterizza un’auto elettrica: il contributo è di 6mila euro a cui aggiungerne altri 5, 4 o 3mila a seconda proprio della classe ambientale del veicolo che rottamiamo (Euro 0, 1 e 2, Euro 3, o Euro 4) fino a 11mila euro scontabili. Tale cifra può salire ancora se abbiamo un reddito familiare (Isee) sotto i 30mila euro annui: in questo caso si aggiunge un ulteriore 25% di sconto arrivando appunto al massimo di 13.750 euro. Ibride e termiche Per le auto con quantità di emissione di CO2 compresa tra i 21 e i 60 gr/km, le ibride plug-in – mezzi che possono viaggiare anche in elettrico con autonomia limitata prima di dover essere ricaricate – il contributo sarà di 4mila euro senza rottamazione e salirà fino agli 8 mila totali sempre in base alla classe ambientale del veicolo che rottamiamo (più la classe è inferiore, più l’auto è vecchia e più soldi si possono scontare). Anche qui si aggiunge un 25% in più se l’Isee è sotto i 30mila euro. Per l’acquisto di auto hybrid o termiche, con emissioni comprese tra i 61 e i 135 gr/km, il contributo sarà erogato solo con la rottamazione di un altro mezzo e partirà dai 3mila a scendere fino ai 1.500 euro.

È previsto inoltre un contributo fino a 2mila euro per l’acquisto di veicoli usati di classe Euro 6 (immatricolati dal settembre 2015) con emissioni fino a 160 g/km di CO2, a fronte della rottamazione di un'auto fino ad Euro 4. Il provvedimento introduce anche un contributo all’installazione di impianti nuovi a gpl o a metano per autotrazione su autoveicoli fino a Euro 4: si ottengono in questo caso 400 euro per gli impianti a GPL e 800 euro per quelli a gas metano. Soldi dunque ce ne sono, ma si paventa anche un problema: sarà il concessionario a prenotare l’incentivo e in molti casi il rivenditore ha già fatto firmare ai propri clienti il contratto d’acquisto dell’auto green.

Ma se poi gli stessi concessionari non riuscissero a ottenere il bonus per il proprio cliente la transazione rischierà di saltare. I concessionari I diretti interessati, i rivenditori delle auto, sono intervenuti con dichiarazioni di Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere che operano nel nostro Paese, e Federauto la federazione italiana dei concessionari automobilistici, criticando soprattutto le tempistiche del decreto governativo che avrebbe quasi azzerato il mercato fino a maggio. «La prolungata attesa degli incentivi per l'acquisto di veicoli a basse emissioni, il cosiddetto Ecobonus e della relativa piattaforma per la loro prenotazione ha causato gravi conseguenze all’intera filiera automotive perché i ritardi accumulati nei quasi sei mesi trascorsi dall’annuncio della rimodulazione degli incentivi non sono giustificabili. La criticità della situazione è stata accentuata dal fatto che il primo febbraio scorso il nuovo schema incentivante è stato ufficialmente presentato al “Tavolo Automotive” presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con dovizia di dettagli sui contributi. Inoltre gli incentivi cesseranno di essere operativi alla fine dell’anno».

Chi vende auto, dunque, non è contento a causa della «paralisi del mercato, in particolare con una flessione allarmante della domanda di nuove autovetture a zero o a bassissime emissioni; tale insostenibile ritardo (nella partenza degli incentivi, ndr) ha generato il blocco delle attività delle reti di distribuzione, delle agenzie di comunicazione, delle concessionarie di pubblicità, delle società finanziarie e delle imprese di autonoleggio. Auspichiamo che in futuro le misure a sostegno del settore siano strutturali e non abbiano orizzonti così riduttivi come nel caso in questione», terminano Federauto e Unrae. l © RIPRODUZIONE RISERVATA