Gazzetta di Reggio

Novellara «Gestire i casi di estradizione rapidamente e trasparentemente è cruciale. Assicura giustizia e dimostra l’impegno del Pakistan nel rispettare il diritto internazionale e i diritti umani. La collaborazione tra Interpol e Federal Investigation Agency nell’arrestare Nazia è stata encomiabile e dovrebbe servire da modello per i casi futuri». Questo è un passaggio di un editoriale, dal titolo “Fuggendo dalla giustizia - Invano”, pubblicato ieri nell’edizione cartacea e online del quotidiano pakistano di lingua inglese “The Express Tribune”, unico giornale del Paese a vantare una collaborazione con il New York Times, orgogliosamente esplicitata nella testata.

In questi giorni diversi commentatori, tra cui il giornalista italo-pakistano Ahmad Ejaz sulla Gazzetta di Reggio, hanno sottolineato la novità rappresentata dall’arresto della mamma di Saman, dopo tre anni di latitanza e in vista del processo di appello (procura e avvocati depositeranno le richieste entro il 12 giugno).

«I pakistani che vivono all'estero hanno un ruolo cruciale nel plasmare la percezione internazionale del loro paese – si legge nell’editoriale –. Le loro azioni, comportamenti e contributi giocano un ruolo cruciale nel determinare come il Pakistan è visto sulla scena globale. Purtroppo, questo caso è una plateale vergogna nazionale e potrebbe contribuire a rafforzare la percezione negativa del Pakistan come un paese flagellato dalla violenza e dalla misoginia. Pertanto, è imperativo che gli emigrati pakistani riconoscano il peso della loro influenza e si sforzino di rappresentare positivamente il loro paese».

“The Express Tribune” è un organo di informazione che si rivolge a un pubblico e alla classe politica di orientamente liberale e progressista. Non sappiamo quanto queste parole siano condivise nel Paese, ma sono molto nette e lasciano ben sperare sull’estradizione, anche alla luce del fatto che quella del marito Shabbar Abbas è già stata concessa. Tra l’altro, anche la polizia del Punjab ha espresso grande soddisfazione per l’arresto con una nota stampa e della vicenda hanno parlato vari media internazionali, dalla Cbs alla Bbc, a dimostrazione di quanta rilevanza abbia assunto il caso di Saman anche all’estero.

Il quotidiano pakistano è molto preoccupato delle discriminazioni che i connazionali potrebbero subire quando emigrano. «I pakistani spesso sono malvisti all’estero, in parte a causa di stereotipi radicati e, sfortunatamente, in parte a causa delle nostre stesse azioni. Gli stereotipi dipingono i pakistani come arretrati o inclini alla violenza, ma incidenti come il caso di Saman Abbas alimentano questi pregiudizi, rendendo ancora più difficile contrastare tali percezioni negative. L’arresto di Nazia Shaheen dopo tre anni in clandestinità, nel gettare luce sul tragico caso dell’omicidio della figlia Saman Abbas, ha intaccato la reputazione morale del nostro paese. Un tribunale in Italia ha suggerito che Nazia, la madre, potrebbe aver commesso l’omicidio in un momento di rabbia provocato dal il desiderio di Saman di lasciare la casa e vivere con il suo ragazzo».

L’ambasciatore pakistano in Italia, Alì Javed, è intervenuto nei mesi scorsi sulla vicenda di Saman, condannando il matrimonio forzato, oltre ovviamente il delitto. Il diplomatico, in visita alla folta comunità presente a Brescia, sia era soffermato sul tema dei diritti delle donne, nella consapevolezza che questo è uno degli aspetti sui quali si concentrano le critiche nei confronti dei connazionali.

Molti, prima e durante il processo, hanno spesso ripetuto l’auspicio che il caso di Saman potesse rappresentare uno spartiacque, tra un prima e un dopo.

Quello che sta accadendo nella nazione asiatica in questi giorni suggerisce che la rivolta dell’Italian Girl sta avendo conseguenze inimmaginabili fino a pochi anni fa. l