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L’intervista

Benny Benassi: «Da Las Vegas all’Electronic Bbq con lo stesso entusiasmo». E ai giovani: «Andate a votare»

Chiara Cabassa
Benny Benassi: «Da Las Vegas all’Electronic Bbq con lo stesso entusiasmo». E ai giovani: «Andate a votare»

Intervista al dj reggiano che da 25 anni è sulla cresta dell’onda: «La pensione? Qualche volta ci penso»

08 giugno 2024
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Reggio Emilia Questa volta lo intercettiamo a Dubai, direzione Kazakistan. La sera prima si aggirava tra i tavoli imbanditi a Bellarosa di Albinea, dove vive. E la settimana precedente si era diviso tra Las Vegas e Chicago, naturalmente alla consolle. Intanto fervono i lavori per la seconda edizione dell’Electronic Bbq il 13 luglio a Castellarano. Ma raccontato da lui, Benny Benassi, ha tutto un altro sound.

Allora Benny, come sono andati i bagni di folla a stelle e strisce?

«In realtà ho partecipato a due dei più importanti festival internazionali a partire dall’Edc (Electric Daisy Carnival ndr) a Las Vegas, forse il più prestigioso degli Stati Uniti insieme al Coachella. La vera differenza rispetto ad altri pur conosciuti festival d’elettronica la fanno l’atmosfera e il coinvolgimento a 360 gradi delle persone. Gli organizzatori sono attenti a ogni esigenza del pubblico. Ai minimi dettagli. All’Edc ci sono addirittura un privé e una pista dedicati a chi non può bere alcol magari perché ha terminato un percorso di riabilitazione dopo l’uso di droghe e alcolici e non vuole in quel momento avere tentazioni. Ed è un festival che richiama 140mila persone al giorno, ho contato almeno 15 palchi e 450 tra artisti e dj. Un’altra esperienza incredibile è stata quella del Beyond Wonderland a Chicago, un’immersione totale. E dopo il festival, all’una, mi hanno invitato in uno speekeasy, quelli che io chiamo microclub, un afer hours curatissimo dove ho suonato esclusivamente vinili. Pensa che ho iniziato a fare il dj con i vinili, poi sono passato ai cd, ai computer e alle chiavette Usb per poi tornare ai vinili che oggi mi fanno impazzire».

Mai un momento di tregua?

«Mi fermo spesso a differenza di quanto sembra. Cerco di scegliere e distinguere bene i periodi in cui stare in tour, quelli che passo con i ragazzi con cui collaboro da anni in studio, e quelli da trascorrere con la famiglia. Ultimamente, per me, uno dei modi più belli di staccare e ricaricare le pile è stare in Appennino. Devo molto all’Appennino reggiano anche perché ho iniziato lì, era il 1986, dall’Ok Club di Cervarolo vicino a Civago... tra l’altro erano posti molto amati da mio padre. Ora abbiamo preso una piccola casetta di sasso da sistemare a Costabona, davvero piccolina, che diventerà il nostro nido, un ritiro estivo e magari per qualche weekend. Più che altro vorrei fare una piazzola per il nostro van con cui viaggio tantissimo. Uno dei modi in cui mi rilasso di più è infatti viaggiare con il van. Appena finito l’imminente tour, ancora non abbiamo deciso la destinazione, ma partiremo. Lo facciamo spesso con altri amici. Partire e andare a scoprire posti nuovi, anche in Italia. Non faccio vita da campeggio ma più che altro vita all’aria aperta».

E intanto si avvicina la seconda edizione dell’Electronic Bbq.

«Per quanto riguarda l’Electronic Bbq, per questa seconda edizione che si terrà al parco dei Popoli a Castellarano il 13 luglio, l’obiettivo è sempre quello di stare insieme in questo luogo stupendo. Quest’anno puntiamo ad allargarci, aggiungeremo truck food e nuovi spazi dove la gente già dal pomeriggio potrà iniziare a divertirsi. Ci saràinnanzitutto un nuovo palchetto proprio tra i truck food dedicato al Riff, il nostro locale, dove suoneranno quelli che io non chiamo dj ma ricercatori musicali perché fanno un grande lavoro sui vinili. Ci saranno sicuramente i reggiani Euronettuno che stanno facendo tanta ricerca e mi stanno aiutando molto e altri ospiti che suonano solitamente al Riff, senza dimenticare i ragazzi di Vino e Vinili ai quali sono molto affezionato. Poi sul palco grande, dove la musica inizierà intorno alle 21.30, avremo un nome d’eccezione oltre a una ricca scaletta ancora in via di definizione. Il grande ospite è Patrick Topping, un dj inglese che ha la sua residenza nel locale oggi più importante di Ibiza secondo me, l’Hï Ibiza. Porteremo un po’ di sound ibizenco a Castellarano. Sono davvero contento perché lavoriamo con una pro loco pazzesca, grande disponibilità del Comune, volontari con una immensa voglia di fare. L’anno scorso il team era incredibile e quest’anno ci ripetiamo portando qualcosa di sempre più bello ai giovani. Io la considero una giornata splendida perché mi consente di stare in mezzo ai ragazzi, suonare per loro, creare aggregazione sotto il segno della musica, dell’amicizia e della collaborazione».

Il 13 luglio non è una data qualunque. Un caso?

«Eh sì, quest’anno l’Electronic Bbq si svolge il giorno del mio compleanno ma è un caso perché incrociando le date tra serate e tour mi ero ritagliato questo weekend per passarlo con la famiglia e invece lo passeremo a Castellarano. Voglio sottolineare che per questo tipo di iniziative ho sempre avuto l’appoggio delle amministrazioni anche perché ho sempre fatto, e con grande piacere, queste cose con l’obiettivo di fare divertire i ragazzi, per creare eventi aggregativi di qualità, non per guadagnare. Anzi, ho sempre investito tanto per la nostra città perché ci tengo. Da qui un rapporto virtuoso che continua».

Dalle feste paesane a Bellarosa all’Edc festival a Las Vegas, l’entusiasmo sembra sempre lo stesso.

«Sì hai ragione. L’entusiasmo è sempre lo stesso che mettevo nelle prime sagre di paese dove ho iniziato a fare il dj o ai primi party che facevo da ragazzo. Quando eravamo giovani. E succede anche oggi se mi capita di organizzare feste e ora anche con il Riff, mi diverto a montare l’impianto, a decidere il tipo di luci con il service, è una parte del lavoro che mi ha sempre affascinato. Ho visto recentemente un post di Fatboy Slim in cui mi sono riconosciuto tantissimo. Lui consigliava ai giovani dj di iniziare dai matrimoni e diceva che “se riesci a mettere insieme gente diversa, che non si conosce, magari ingessata, e se riesci a fare divertire tutti, allora sei pronto per i grandi show”. Lo credo anche io perché penso che la grande forza di un dj sia quella di essere catalizzatore di divertimento».

Elrow Town sta sbarcando a Reggio. Che tipo di evento dobbiamo aspettarci?

«Non ci ho suonato ma conosco molti colleghi che lavorano in questo festival che è davvero importante e divertente. E sono soprattutto felice che l’Arena dia spazio anche alla musica elettronica di qualità che oggi sta vivendo un periodo particolarmente felice. Mi dispiace di non essere a Reggio per non poterli portare al Riff... a parte gli scherzi sono molto felice perché un evento di questo tipo fa bene alla comunità. Sarà una bellissima giornata».

Un bilancio dei primi sei mesi di The Riff?

«Devo dire che i reggiani ci hanno accolto davvero con tantissimo affetto. Non ce lo aspettavamo neppure noi. La cosa che mi ha stupito è che se il fine settimana siamo un cocktail bar, durante la settimana siamo un ristorante e questa cosa mi fa molto felice. Anzi ci tengo a ringraziare tutto lo staff capitanato da Marta e da Simone. Sono tutti ragazzi giovani e davvero bravi: ti rendi conto che quando non puoi essere tutti i giorni concentrato sulla gestione del ristorante, così come accade per gli altri soci, il locale è fatto dal tuo team e loro ci rappresentano. Tra l’altro vedo gli stranieri che arrivano e sono affascinati dai vinili che trovano ed è bello averli tutti lì insieme, da Michael Jackson ai Rolling Stones a Madonna a Jamiroquai. Un valore affettivo e storico prima ancora che economico. Poi la collezione fotografica molto bella che stiamo ampliando».

Ma i dj... anche loro vanno in pensione?

«Già, la pensione, qualche volta ci penso. Vedi, la grande differenza tra un dj e un cantautore e che il cantautore cresce con il suo pubblico mentre per un dj è diverso, quando arriva a 60 anni... Non è che chi mi seguiva venticinque anni fa continua a seguirmi perché non è sempre facile andare in giro, ai festival, nei club. Io infatti sto lavorando molto con il mio team, con i giovani, perché possa accadere qualcosa di bello per loro. Quanto a me, sono contento di quello che sto facendo, poi vediamo. Oggi intanto sono a Dubai e domani sarò per la prima volta in Kazakistan ad Astana: io la ricordavo per la scuola di ciclismo ma in realtà dicono che è una città bellissima e modernissima con questo festival importante. Domenica (9 giugno, ndr) rientro perché comunque è un week importante, ci sono le elezioni e, anzi, lancio un appello ai giovani: andate a votare, scegliete chi vi deve rappresentare, non lasciate che siano gli altri a farlo per voi». © RIPRODUZIONE RISERVATA