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Presunti abusi sessuali su dodici aspiranti attori, la difesa di Franci chiama 38 testimoni

Ambra Prati
Presunti abusi sessuali su dodici aspiranti attori, la difesa di Franci chiama 38 testimoni

Al via il processo contro il “guru" del teatro: il suo legale subito all’attacco. Citati scenografi, registi, un’ex preside, un esponente Fita e Ilenia Malavasi

13 giugno 2024
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Reggio Emilia Sfilerà un centinaio di testimoni (38 della difesa, 34 dell’accusa e 5-6 per ciascuna parte civile) nel processo a carico di Daniele Franci, 46 anni, il “guru” del teatro accusato da dodici ex allievi maschi di un reato pesantissimo: violenza sessuale pluriaggravata (dall’età delle vittime e dalla loro inferiorità psicologica, dall’abuso di autorità e dalla relazione di servizio per il ruolo di docente dell’imputato). Ieri è iniziato il processo con rito ordinario davanti al collegio, presieduto dal giudice Cristina Beretti (sostituita dal collega Giovanni Ghini): sono volate subito scintille tra gli avvocati della difesa e delle parti civili.

Al di là dello scontro in aula, sono state messe sul tavolo tutte le carte e, se l’avvocato difensore Giulio Garuti ha visto parzialmente respinta la richiesta di risentire i ragazzi, nella lista dei 38 testimoni che ha depositato compaiono personalità di rilievo: metà del personale del Centro Etoile di Pieve (del quale Franci era fondatore e presidente, oggi ha un’altra dirigenza), Ilenia Malavasi all’epoca sindaco di Correggio e vicepresidente della Provincia (oggi è deputata), l’ex preside dell’istitutore superiore Galvani-Iodi dove Franci ha insegnato in passato, per Fita (la federazione italiana teatro amatori) Fiammetta Fiammeri componente della “Commissione artistica formazione scuola e sociale” e tanti altri, tra esponenti della società civile e addetti ai lavori.

L’indagine che ha travolto l’allora direttore del Centro Etoile di Pieve – oggi libero – è partita nell’aprile 2021 dalla prima denuncia di un giovane reggiano, che per un anno ha alloggiato nella villa di via Fratelli Cervi come stagista. Una denuncia ritenuta circostanziata, che riferiva di inviti nello studio o nella camera da letto (usata come foresteria) del centro da parte di Franci, che in un episodio si sarebbe spinto con lo stagista fino a giochi erotici estremi come la simulazione di uno strangolamento. L’indagine dei carabinieri, coordinata dal pm Valentina Salvi, si è allargata a macchia d’olio in tutta Italia, seguendo le tappe delle tournée teatrali e alla fine i ragazzi abusati sono saliti a dodici, dei quali tre minorenni. Solo dieci, però, si sono costituiti parte civile: sono rappresentati dagli avvocati Margherita La Francesca del foro di Varese (sei ragazzi), avvocato Marco Scarpati (due minorenni), avvocato Nicola Massimo Tarquinio di Taranto (uno) e avvocato Maria Vittoria Marceddu (il reggiano che per primo si è fatto avanti). La difesa è andata subito all’attacco: il professor Garuti, con a fianco il suo assistito, ha depositato una corposa memoria difensiva e ha avanzato una serie di richieste puntando sulle intercettazioni: la trascrizione integrale di quelle ambientali sulle parte offese (i ragazzi sono stati registrati sia in auto sia da telecamere nascoste durante le convocazioni in procura dal pm Salvi, per “blindare” la genuinità dei racconti delle presunte vittime, che tra l’altro non si conoscevano tra di loro come affermato il 20 aprile scorso quando Franci è stato rinviato a giudizio), la trascrizione integrale della famosa chat tra i coetanei (Franci ha sempre sostenuto un complotto ai suoi danni, con i ragazzi che sarebbero influenzati a vicenda) e infine la richiesta di risentire i giovani. È a questo punto che l’accusa (ieri il pm Denise Panoutsopoulos) e soprattutto le parti civili sono insorte, sottolineando che le deposizioni degli gli ex allievi sono già state raccolte in sede di incidente probatorio, sono agli atti e non si comprende perché dovrebbero essere sottoposti a un’ulteriore e indelicata esposizione pubblica. Sono state sollevate opposizioni anche sulla memoria difensiva e sulla lista testi della difesa, che oltre alle personalità pubbliche intende sentire una quindicina di persone dell’ambiente teatrale (artisti, scenografi e così via) per accertare «le condizioni psico fisiche» e «il contesto familiare» di minori: inaccettabile, secondo le parti civili. In aula si è registrato anche uno scontro tra l’avvocato Garuti e La Francesca, che chiedeva di interloquire. «Lei non può commentare», ha tagliato corto Garuti. E alle rimostranze della legale, Garuti è sbottato: «Qui l’unico professore sono io».

Dopo essersi ritirato in camera di consiglio, il collegio giudicante ha ammesso le prove dicendo sì alle trascrizioni e ha rinviato il processo all’anno prossimo (19 marzo 2025). Sul nodo fondamentale però il presidente Ghini si è riservato: i ragazzi potranno eventualmente essere interpellati in un secondo tempo solo su singoli aspetti.