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L’intervista al capogruppo di Forza Italia

Il quarto mandato di Bassi, «Ho la passione di sempre»

Nicolò Valli
Il quarto mandato di Bassi, «Ho la passione di sempre»

A 73 anni l’avvocato è l’unico eletto in consiglio comunale della lista di Forza Italia con 356 voti

13 giugno 2024
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Reggio Emilia «Personalmente sono molto soddisfatto. Per me si tratterà della quarta esperienza in consiglio comunale, ma ho ancora lo stesso entusiasmo del primo giorno».

È il decano dei consiglieri comunali, alla soglia dei 74 anni, ma Claudio Bassi non demorde: grazie alle 356 preferenze, all’avvocato reggiano è andato l’unico seggio in Sala del Tricolore che spetta a Forza Italia. Un seggio che conosce molto bene, esattamente dal 2009, quando fu eletto consigliere per la prima volta.

Nettamente staccati tutti gli altri candidati (il secondo per ordine di preferenze della lista, Davide Ganapini, si è fermato a 89 voti), l’avvocato è ora pronto a fare quello che ha fatto negli ultimi 15 anni: un’opposizione rispettosa ma dura, «nell’interesse – come dice lui stesso – di tutti i reggiani».

Bassi, ce l’ha fatta anche questa volta...

«Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno votato me e Forza Italia. Ci davano per finiti dopo la morte di Silvio Berlusconi, e invece abbiamo superato il 4%, un dato migliore anche di Lega e Cinque Stelle. In quanto a me, è sempre una grande emozione, e credo allo stesso tempo sia un risultato che premia una campagna elettorale in cui mi sono speso tanto, a partire dai banchetti in centro».

Quando fu la prima volta?

«Nel 2009, con Delrio sindaco. Poi ecco i due mandati di Vecchi, sino alla nuova era che si apre ora con il dottor Massari».

Vi aspettavate di più come coalizione di centrodestra?

«Tutti pensavamo che la percentuale del centrosinistra fosse più bassa, al netto di un assentesimo evidente. Faccio un esempio, però, che la dice lunga sulla situazione politica in città: ho parlato qualche giorno prima del voto con tre commercianti, arrabbiati per la gestione dell’ultima amministrazione».

E cosa le hanno detto?

«Che, nonostante la pensassero come noi, avrebbero votato Partito Democratico per non fare un torto alla famiglia, a partire dai nonni».

I consiglieri di minoranza vedranno, oltre a lei, la presenza di due esponenti di Coalizione Civica, cinque di Fratelli d’Italia, uno della Lega e tre della lista Tarquini, compreso il candidato sindaco. Come vi organizzerete?

«Ho un buonissimo rapporto con tutti, tra l’altro con Giovanni Tarquini siamo amici di famiglia da tanti anni. Ci concentreremo su quelli che sono i problemi di Reggio: la viabilità, la sicurezza, l’inquinamento atmosferico, la valorizzazione del centro storico. Sicuramente, se ci saranno problemi, non avrò problemi a presentare mozioni e interpellanze. Ricordo per esempio che, dopo la vicenda volley-palasport, avevo chiesto le dimissioni dell’assessore Curioni».

Non avrà però il suo amico e collega Roberto Salati. Le mancherà?

«Sì. Ero abituato spesso a girarmi e confrontarmi con lui, perché era seduto alle mie spalle».

Cosa si aspetta dalla prossima giunta?

«Credo che, rispetto al recente passato, ci sarà più dialogo tra maggioranza e opposizione».

Spera di rifare il vicepresidente del consiglio comunale?

«Andrà messo ai voti. La rielezione di Matteo Iori credo sia scontata, poi si vedrà. Io comunque ci sono, anche in questi anni ero io a sostituire il presidente le volte in cui era assente».

Oltre a essere il “Paperone” della Sala del Tricolore, è anche uno dei più presenti...

«Per me è un dovere verso i cittadini esserci. In estate mia moglie mi chiede a volte di fermarmi un giorno in più al mare, ma non me la sento di venire meno alla mia responsabilità».

Si candiderà anche nel 2029?

«È molto presto ora per fare queste valutazioni, ma sicuramente l’entusiasmo non mi manca». 

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