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Tentato omicidio al Foro Boario, l’aggressore Baskim Citozi patteggia 5 anni

Ambra Prati
Tentato omicidio al Foro Boario, l’aggressore Baskim Citozi patteggia 5 anni

L’albanese ha confessato di avere accoltellato il 42enne cutrese, ma il movente è dubbio. Mai trovata l’arma

13 giugno 2024
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Reggio Emilia Ha patteggiato cinque anni Baskim Citozi, 42 anni, l’albanese responsabile del tentato omicidio di un cutrese 42enne accoltellato in auto e trovato esanime nel parcheggio del Foro Boario. L’avvocato difensore Noris Bucchi si è accordato con il pm Isabella Chiesi chiudendo rapidamente il processo in sede di udienza preliminare: la sentenza è stata sancita ieri dal gip Andrea Rat.

Citozi, che è in carcere da allora, resta dietro le sbarre. Il 42enne ha già scontato diversi mesi e potrà beneficiare di misure alternative alla detenzione quando il residuo della pena, scontato il pre-sofferto, sarà inferiore a quattro anni, quindi a breve.

Il patteggiamento ha chiuso così una vicenda tutt’altro che limpida, visto che l’arma non è mai stata trovata e il movente non è stato individuato con certezza.

Il fatto di sangue è avvenuto il 21 novembre scorso. Quel giorno alle 14 la centrale operativa della questura viene allertata dal 118: un passante ha segnalato un uomo riverso a terra nel parcheggio del Foro Boario, nel punto in cui si trovano le colonnine per le auto elettriche. Il 50enne aggredito perde molto sangue da una profonda ferita da arma da taglio all’addome. Prima di essere caricato sull’ambulanza, il ferito dice di essere stato accoltellato e di essersi messo alla guida della sua auto pensando di recarsi in ospedale da solo ma, ormai senza forze, ha dovuto fermarsi e si è accasciato accanto alla portiera aperta della macchina. Quest’ultima viene trovata dagli inquirenti della Squadra Mobile della questura parecchio in disordine e con il lunotto rotto: segni di una evidente colluttazione all’interno dell’abitacolo. Il 50enne si è poi salvato per miracolo da un’emorragia interna: il fendente ha sfiorato il cuore. In 48 ore la Squadra Mobile della questura è risalita al responsabile. Le indagini sono partite dai filmati delle telecamere di videosorveglianza, che hanno confermato il racconto del ferito: il 50enne ha dato un passaggio al conoscente, caricandolo in auto, nell’abitacolo è scoppiato un diverbio tra i due, poi uno scontro fisico violento finché l’accoltellato ha scaricato il passeggero proseguendo la marcia. L’aggressore è stato rintracciato in un bar di Sesso: è stato subito collaborativo, ha ammesso la sua responsabilità spiegando di non essersi reso conto di quanto fosse stato grave l’altro.

Il problema è che la persona offesa – un muratore con residenza a Cutro, dov’è nato, domiciliato da parenti in provincia, senza legami con la ’ndrangheta ma con trascorsi per reati contro la persona – è stata ben poco collaborativa, lasciando la procura senza sponde. Appena risvegliatosi in ospedale il 50enne ha dichiarato che il diverbio è scoppiato per futili motivi: a suo dire avrebbe protestato con Baskim che pretendeva sempre dei passaggi in auto. Il muratore si è poi disinteressato all’iter giudiziario, non costituendosi parte civile. Dalle scarne dichiarazioni dell’entourage del 50enne gli inquirenti hanno ipotizzato che il movente possa essere attribuibile a un debito o alla droga, ma non è stato possibile trovare riscontri. Senza contare che l’arma del delitto – una lama sottile e appuntita, tipo uno stiletto o un cutter – non è mai stata trovata. l