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Il caso

Eletta Bertani: “Truffata da un finto carabiniere”

Serena Arbizzi
Eletta Bertani: “Truffata da un finto carabiniere”

L’ex parlamentare è stata raggirata e derubata nella sua abitazione, la stessa persona, con un sospetto complice, ha preso di mira anche un’altra inquilina

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Reggio Emilia Il corriere che porta un pacco pesante. Un secondo uomo, che dice di essere stato inquilino del palazzo che si offre di trasportarlo al piano dove abita la proprietaria perché il pacco è troppo pesante. Infine, un terzo uomo che indossa i guanti e dice di essere un carabiniere, in certi tratti della conversazione forse anche un poliziotto.

Sono gli ingredienti della truffa ai danni dell’ex parlamentare Eletta Bertani, residente in via Martiri della Bettola, e di una vicina di casa che abita nello stesso condominio, nella giornata di giovedì. Si tratta di episodi che, oltre al danno economico, provocano grande frustrazione nelle vittime, colpite nel vivo della buona fede prestata a individui senza scrupoli.

«Mercoledì stavo rientrando da casa di Ione Bartoli (anche lei esponente politica di spicco, ndr) – spiega Eletta Bertani –. Ero stata avvisata dal corriere che mi stava recapitando il vino prenotato presso la mia abitazione. Ho visto il camioncino percorrere la curva del viottolo di casa e, mentre parcheggiavo, ho notato una persona ferma. Mentre avviso il corriere che sarei andata a prendere i soldi, l’altro signore è entrato nell’ingresso del condominio. Ci siamo avvicinati all’ascensore: il pacco era molto pesante, ho preso quattro o cinque colli raccolti in una confezione unica. Così, quell’uomo si è offerto di aiutarmi a portarlo al piano dove abito».

Nel frattempo, l’uomo intavola con Eletta una conversazione: le chiede se nel palazzo si è usufruito del bonus 110 e ha dichiarato di essere un ex inquilino che abitava nell’appartamento di sotto, dicendole anche il suo cognome.

«L’ha tenuta per le lunghe, poi, hanno suonato alla porta e si è presentato un altro uomo, fra i 35 e i 40 anni. Non era in divisa, ma indossava i guanti. Mi ha detto che stavano avvisando gli inquilini del palazzo perché le famiglie controllino se è sparito qualcosa, visto che ci sono stati dei furti. Ha aggiunto che non avremmo dovuto allarmarci perché la polizia ha catturato i ladri, ma se avessimo avuto intrusioni in casa avremmo dovuto verificare l’eventuale scomparsa della refurtiva».

Eletta è andata a verificare nella sua stanza e ricorda di avere visto «tutte le borse aperte sul letto. In più, dentro una scatola di metallo custodivo oggetti dal grande valore affettivo: ad esempio, c’era una collana d’oro che mi regalarono i dipendenti quando lascia l’assessorato. In più, da un altro contenitore è sparito un anello che avevo regalato a mia madre, scomparsa pochi mesi fa, al quale tenevo molto, oltre a una spilla e a un altro anello».

Il finto carabiniere e il complice hanno poi raggiunto un’altra signora che vive al nono piano dello stesso palazzo. Quando l’anziana ha manifestato perplessità davanti al finto carabiniere, lui le ha risposto piccato. Le ha intimato di non offenderlo, perché stava svolgendo il suo lavoro. «Poi ha ricevuto una telefonata, è uscito per rispondere ed è sparito nel nulla», ricostruisce Eletta.

Ieri l’onorevole ha telefonato all’amministratore di condominio, il quale ha esposto un cartello all’ingresso con cui lancia l’allarme per la presenza di malviventi che si presentano come “polizia, carabinieri, addetti del gas o Enel” per mettere a segno furti negli appartamenti. Sul posto è arrivata la polizia alla quale verrà sporta denuncia. Eletta Bertani, nel frattempo, esorta «a prestare attenzione. Non voglio cambiare la mia attitudine fiduciosa nel prossimo, ma raccomando ai miei concittadini, soprattutto agli anziani, di accertarsi di chi hanno di fronte se non lo conoscono».