Giovani sempre più depressi. Cresce l’abbandono scolastico
A Reggio il 5% delle segnalazioni regionali su problemi di minori
Reggio Emilia Si rifugiano nella loro stanza, collegati on line, invece di sviluppare relazioni nel mondo reale con i propri coetanei. E soffrono, in molti casi, di ansia.
È il ritratto che emerge dalla relazione sull’attività svolta nel 2023 da Claudia Giudici, garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, che ha illustrato nei giorni scorsi i dati in commissione Cultura e parità, presiedute da Francesca Marchetti e Federico Amico. Relazione che riguarda da vicino anche Reggio: dal nostro territorio, infatti, arriva il 5 per cento delle segnalazioni nell’ambito di problemi legati a minorenni.
Su scala regionale, la popolazione minorenne a carico dei servizi sociali è aumentata dell’11,6 per cento, mentre si è registrato un calo del 4,7 per cento dei minori collocati fuori dalla famiglia. Sono in crescita, secondo un trend costante, i ricoveri ospedalieri nel 2022 nei reparti di Neuropsichiatria infantile, «un indicatore critico sullo stato di salute della popolazione minorenne, da incrociare con altri indicatori e da approfondire», come rivela Claudia Giudici. Un altro aspetto critico su cui si sofferma la garante è quello sul ritiro sociale in adolescenza. «Secondo le prime tendenze emerse dalla rilevazione avviata a giugno 2023 – spiega – sono 762 le segnalazioni raccolte dai sevizi, con un picco maggiore nella fascia 15-16 anni (38,3%) ma con un inizio significativo a partire dai 12 anni. Nel 44% dei casi, il minore non frequenta più la scuola (243 sono in età di obbligo scolastico), mentre il 55% ha mantenuto i rapporti con la scuola. È emerso un pervasivo utilizzo digitale differenziato tra maschi (videogiochi) e femmine (social). Il disturbo prevalente, nel 33,5% dei casi è l'ansia, seguito dalla depressione nel 16%».
Oltre alle segnalazioni, altri ambiti su cui si è lavorato parecchio durante lo scorso anno sono stati l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il contrasto alla povertà educativa, la promozione della partecipazione attraverso l’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze. Sul fronte delle segnalazioni sono state 61 quelle trattate, di cui 40 ricevute nel 2023 e 21 nel 2022.
Come spiegato dalla garante, è l'Ufficio di garanzia a raccoglierle e da quel momento viene attivata una fase di approfondimento che può coinvolgere i segnalanti, le autorità e le istituzioni preposte, i servizi sociali. «Nei casi più gravi la segnalazione può essere trasmessa alla procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e, in relazione a gravi condotte degli adulti, anche alla Procura del Tribunale competente per territorio», aggiunge Giudici.
Passando ai minori stranieri non accompagnati censiti in Emilia Romagna, al 31 dicembre 2023 erano 1.922, l’8,2% del totale nazionale. La nostra regione si conferma, dopo Lombardia e Sicilia, fra le prime per accoglienza. Dei minori accolti, l'81,2% sono maschi e il 18,8% femmine.
La nazionalità ucraina, con il 34,6%, continua a essere quella più rappresentata. Oltre il 50% dei minori sono collocati nelle aree provinciali di Bologna (28%), Modena (14,4%) e Ravenna (10,8%). Seguono Reggio Emilia (9,3%), Parma (8,6%), Forlì-Cesena (8,5%), Rimini (7,5%), Piacenza (6,7%) e Ferrara (6,2%) – conclude la garante –. Anche nel 2023 si è svolto il corso regionale per tutori volontari per minori stranieri non accompagnati, al quale hanno partecipato 37 persone».
«Tutti questi dati sono segno di un’attività intensa e meritano di essere elaborati e approfonditi con cura – commenta la consigliera del Pd Roberta Mori – anche nell’ambito di una programmazione integrata. Ho personalmente assistito ai corsi per tutori volontari, che sono uno strumento importantissimo per alleviare criticità e difficoltà socio-culturali, attraverso un’umanità che si fa competenza. Un protagonismo civico che può essere di esempio per tanti».
La presidente della commissione Francesca Marchetti (Pd) parla di un «lavoro che consegna riflessioni politiche importanti e anche l’urgenza, per chi verrà dopo di noi, di programmare politiche dedicate a ragazzi e ragazze, fra cui l’Agenda dell’infanzia. I temi della dispersione scolastica e della povertà educativa sono da approfondire, insieme a quello sulla neuropsichiatria infantile che presenta numeri allarmanti. Sulla salute mentale mi appello a una nuova riflessione in ambito educativo, a uno sforzo congiunto che deve essere fatto sulla prevenzione». l
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