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Maxi-esercitazione sulla Pietra: «Ecco come miglioreranno i soccorsi»

Maxi-esercitazione sulla Pietra: «Ecco come miglioreranno i soccorsi»

Circa 50 operatori da tutta la regione per una giornata di simulazioni di interventi

17 giugno 2024
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Castelnovo Monti «Se prima le tecniche erano concentrate su un’evacuazione veloce, adesso assieme alla velocità si vuole dare il maggior comfort possibile, così la componente sanitaria sta approfondendo la tematica e stiamo investendo in termini di attenzione e in termini di sforzi umani ed anche economici per dotare le nostre squadre di presidi sanitari che siano idonei a questo scopo. Come la sanità si sta evolvendo dal punto di vista dell’emergenza-urgenza, anche il soccorso alpino si sta concentrando molto su questo ambito».

Così Claudia Galeazzi, vicepresidente soccorso alpino e Speleologico Emilia Romagna, presenta la maxi esercitazione che si è svolta sabato scorso alla Pietra di Bismantova. Circa 50 i partecipanti provenienti da tutte le province emiliano-romagnole, tra tecnici e sanitari del Soccorso Alpino Speleologico Emilia Romagna, militari del Soccorso Alpino Guardia di Finanza dell’Abetone, infermieri della centrale 118 Emilia Ovest di Parma e militari del Servizio aereo Guardia di Finanza di Rimini. Sono inoltre intervenuti il sindaco di Castelnovo Monti ed il presidente Regionale Anpas e Croce Verde Castelnovo Monti. Durante la maxi-esercitazione – organizzata grazie all’impegno e al supporto del personale della locale stazione Monte Cusna – sono stati simulati numerosi scenari di intervento particolarmente realistici, resi possibili anche attraverso l’utilizzo di moderni presidi di soccorso e simulatori ad alta fedeltà messi a disposizione dalle aziende So.Fra.Pa, Noth Wall, Kong, Intersurgical e Sago Medica. «Il soccorso alpino nazionale ed il soccorso alpino dell’Emilia Romagna stanno investendo molto nella formazione tecnico sanitaria per far sì che il paziente riceva l’assistenza medica nell’immediato, ma soprattutto, riceva tutti i comfort possibili affinché il suo trasferimento nella vicina ambulanza e poi per la centralizzazione sia il più confortevole possibile», aggiunge Galeazzi.

Durante la mattinata, i tecnici si sono cimentati in diversi workshop pratici con tutor come medici, infermieri, istruttori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e specialisti aziendali. Nello specifico gli argomenti trattati sono stati: manovre di supporto delle funzioni vitali di base con utilizzo del defibrillatore Blsd; l’immobilizzazione ed evacuazione rapida di paziente con presidio N-e-xt (ovvero un immobilizzatore spinale per spazi confinati); la mobilizzazione e l’utilizzo del materasso a depressione nella gestione e del paziente con trauma; la gestione e il controllo di pazienti con emorragie massive e l’immobilizzazione di arti traumatizzati, oltre che nozioni sulla Primary Survey del paziente traumatizzato. Un secondo momento, invece, ha visto protagonista l’equipaggio del Servizio AereoGuardia di Finanza della sezione di Rimini, intervenuto con l’elicottero di Rimini Aw169m: durante questo momento formativo ai tecnici è stato illustrato il funzionamento del moderno velivolo, ricco di innovativi aspetti tecnologici, svolgendo un briefing con addestramento sulle modalità di imbarco e sbarco. Nel pomeriggio, infine, si sono svolte diverse esercitazioni in ambienti impervio su scenari simulati con la partecipazione diretta di medici ed infermieri che si sono cimentati nel trattamento avanzato e nell’evacuazione di pazienti traumatici. Fra gli scenari simulati, anche la gestione di pazienti in arresto cardiaco che hanno richiesto sia l’utilizzo di manovre alpinistiche di recupero sia l’integrazione con il personale sanitario del 118 intervenuto. Una maxi esercitazione che vede un «coinvolgimento doppio delle due componenti del soccorso alpino che lavorano insieme per portare a termine interventi che comportano le attività della nostra associazione», spiega Flavio Tripi, capostazione monte Cusna soccorso alpino e Speleologico Emilia Romagna, illustrando «quelle che sono le possibili cause di intervento che solitamente abbiamo nel corso dell’anno. Siamo sulla Pietra, può capitare un escursionista che cade in mezzo ai vari sassi che ci sono, l’arrampicatore che scivola o il semplice trauma dato da una persona che inciampa sulla roccia». Per Francesco Marconi, responsabile sanitario stazione monte Cusna, «la giornata è stata un’occasione per rinnovare la costante integrazione della componente tecnica e di quella sanitaria, simulando scenari dove il lavoro di team e di squadra è fondamentale». E.Spa. © RIPRODUZIONE RISERVATA