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Il lutto

Stroncato a 49 anni da una malattia il dj “Babe” Ferrari

Miriam Figliuolo
Stroncato a 49 anni da una malattia il dj “Babe” Ferrari

Correggio, aveva subito anche un trapianto al fegato all’ospedale Molinette di Torino

20 giugno 2024
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Correggio Aveva una doppia laurea, una in ingegneria e una in geografia, e la passione sfrenata per la musica, tanto da trasferirsi per un periodo a Chicago e da diventare un apprezzatissimo dj e conduttore radiofonico di trasmissioni specializzate. A spegnere la carica e la sensibilità di Matteo Ferrari, da tutti conosciuto come “Babe”, a soli 49 anni, è stata una malattia devastante che lo ha portato via, lasciando nella disperazione la mamma Luisa, gli zii, i nipoti.

Un dolore condiviso dai tanti amici accomunati dalle stesse passioni. Non solo musica, ma anche sport: soprattutto basket (aveva giocato per la Spal) e calcio (era stato nella Fulgens e, come allenatore dei ragazzi, nel San Prospero). Ferrari si è spento martedì al Core di Reggio Emilia. Aveva subito anche un trapianto al fegato all’ospedale Molinette di Torino. Ma nulla è servito per sottrarlo a un destino tragico che lo ha accomunato al padre, morto 16 anni fa per la stessa tremenda malattia. Ora tutto il vasto mondo delle radio e degli appassionati dei generi musicali che più amava e di cui era diventato cultore (indie, alternative, crossover, hardcore, grunge) lo ricorda con affetto e grande partecipazione al dolore. Ferrari aveva condotto decine di trasmissioni radiofoniche, tra le quali la sua “Ignoranza radiofonica”, ed era stato dj per diverse radio e locali bolognesi, a partire dagli anni in cui aveva lavorato come ingegnere nella sede del capoluogo regionale della Alstom, azienda leader nell’industria ferroviaria.

«Addio Ignoranza Radiofonica a.k.a Babe a.k.a Matteo Ferrari, proprio l’altro ieri ti pensavo e mi incolpavo di non averti chiamato abbastanza spesso – lo ricorda Martin Renders Ghidoni del DumBo –. Avevo ragione. Sei speciale, e una delle persone più sensibili con cui abbia mai lavorato, negli anni di Hagakure Radiocittàfujiko, dove facevi per me tutta la selezione musicale, una delle più folli e ricercate».

Oltre a Radio Fujiko, nel palmares di Ferrari c’erano le collaborazioni con Radio Kairos e Radio Città del Capo, il Locomitiv, il Link e altri noti club. Dopo la maturità al liceo Corso di Correggio, aveva lavorato alla Spal, poi il trasferimento a Bologna. Ma a Correggio tornava sempre, persino dall’America dove, a un certo punto si era trasferito, a Chicago, dove insegnava, ma soprattutto inseguiva il suo sogno musicale. Si era trasferito oltreoceano dopo la laurea in geografia, con un master a Berlino e una tesi che era stata capace di collegare questa materia con la storia del musicista e produttore Steve Albini.

Giovedì 20 giugno, una playlist dei suoi brani preferiti, tra i quali due di Captain Beefheart, messa insieme per lui dai suoi amici dj, lo accompagnerà nell’ultimo viaggio. Alle 9.15 infatti, partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale di Correggio, si svolgerà il funerale. Ferrari riposerà poi nel cimitero locale.  © RIPRODUZIONE RISERVATA