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L’inchista

Operazione Titano, ecco tutte le società che frodavano il fisco per milioni di euro

Serena Arbizzi
Operazione Titano, ecco tutte le società che frodavano il fisco per milioni di euro

Graziano Crotti e Walter Di Castri tra le figure chiave. Rilevati movimenti sospetti sui conti delle aziende

21 giugno 2024
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Reggio Emilia Il sistema utilizzato per creare crediti Iva fittizi era ben collaudato e si snodava attraverso più società “cartiere” che, almeno di facciata, esercitavano un’attività nei settori più svariati. È stato un lavoro di indagini profondamente accurato, costituito tra l’altro da una fitta rete di intercettazioni, quello svolto dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia, diretta dal comandante Ivan Filippo Bixio – in particolare dal Nucleo di polizia economico finanziaria, guidato dal tenente colonnello Maria Concetta di Domenico – e dalla Squadra Mobile della Questura, diretta dal vice questore Guglielmo Battisti, coordinati dalla Procura: un’inchiesta che ha consentito di smantellare la frode fiscale da 62 milioni di euro che aveva il suo epicentro a Reggio e provincia. Otto le società verso le quali è stato emesso decreto di sequestro preventivo in tutta Italia.

Nove i rappresentanti legali e gli amministratori per cui il gip ha concluso che il profitto illecito conseguito fosse di 6 milioni, con 50 indagati e 44 società che secondo quanto ricostruito dall’accusa hanno utilizzato le fatture false nelle dichiarazioni annuali ai fini Iva, dal 2018 al 2022. I settori, come appurato dall’indagine condotta dai pm Denise Panaoutsopouls e Francesco Rivabella Francia, vanno dal commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi alle macchine per l’edilizia, imballaggi, computer e software.

Gli indagati

E poi: fabbricazione di articoli metallici e commercio al dettaglio di prodotti via internet, mentre le società utilizzatrici operano nel campo del commercio all’ingresso degli imballaggi, dell’edilizia e dell’abbigliamento. Tra le società finite sotto la lente degli investigatori ci sono: Sa.Li.Ca. Group srl, Prisma 63 srl, Duma Group srl, Packaging srl, Antonio Gonzales Madrid srl, Commodity srl, A&P Italia srls, C.B. srl e Dw Service srl. Le persone a carico delle quali è stato effettuato il sequestro preventivo sono Roberto Consolo, Graziano Crotti, Roberto Crotti, Antonio Jesus Montenegro Trujillo, Moustafa Essam, Giovanni Segalerba, Rosa Maria Tiramani, Antonio Sestito e Walter Di Castri (arrestato perché trovato anche con una pistola con matricola abrasa). Entrando nel dettaglio, la Sa.Li.Ca. Group srl risulta a Milano, mentre in precedenza a Empoli e a Sassuolo. I riferimenti a Graziano Crotti, in questo caso, sono riconducibili a chat estrapolate dall’indagato da cui si evince, per l’accusa, la direzione. C’è un frammento, in particolare, di conversazioni con Roberto Consolo, amministratore fino al maggio 2021, da cui traspare che la gestione sarebbe completamente affidata a Crotti. Passando a Prisma, la sede risulta a Reggio e anche in questo caso, il riferimento a Crotti scaturisce sia dai nominativi degli amministratori, sia da quelli dei soci che si sono avvicendati finora.

Le società

La Finanza, durante un blitz, ha trovato alla sede legale uno studio di professionisti che hanno riferito di non avere più rapporti con la società. La Duma Group srl ha sede a Milano e l’oggetto sociale risulta il commercio, l’esportazione e l’importazione di plastica di tutti i tipi. Anche in questo caso il riferimento è a Crotti, sia rispetto alla titolarità delle quote che ai nominativi che si riferiscono alla società come soci o amministratori. La sede operativa è nel Veronese ed è un immobile già utilizzato da altre società, si ipotizza “cartiere”. Un altro dato sostanzioso è la presenza di alcune persone in altre società collegabili ai Crotti. Come Hu Chengdong, amministratore e socio unico di Duma ma anche di Sa.Li.Ca Group e Roberto Consolo, rappresentante legale di entrambe le società. La Packaging srl ha sede a Brindisi, in precedenza era a Brescia e poi nel Veronese. Qui emerge anche Giovanni Segalerba, retribuito dal conto corrente della Packaging sul conto personale. In questa società destarono forti sospetti anche le movimentazioni eccessive sul conto: 5.100.000 euro dal febbraio al novembre 2020. Troppi per un’impresa nata nel novembre 2019. La Antonio Gonzales Madrid srl ha sede a Milano e l’attività, formalmente, è il commercio elettronico all’ingresso e il dettaglio di legname. Amministratore unico è Antonio Jesus Montenegro Trujillo, considerato prestanome di Graziano Crotti. La Commodity srl è a Prato: l’amministratore unico Essam Moustafa era intestatario di un motociclo sequestrato presso Crotti. Analizzati anche i conti di Feroxi Trade e Bevergross Commerciale srl entrambe utilizzate da Graziano Crotti insieme a collaboratori. A & P Italia srls, con sede a Sala Bolognese, C.B. srls, di Milano, I.C.F. srl, di Roma, sono risultate anch’esse coinvolte nell’emissione di fatture false. Così come Dw Service srl di Brescello, con unità locale a Campagnola, e Brenz Company srl di Roma. Secondo le indagini, emergono caratteristiche comuni per quanto riguarda le società che emettono fatture false. Non ci sono, infatti, sedi operative adeguate al fatturato annuo. Esiste, inoltre, un consistente divario tra le fatture emesse e quelle ricevute. Come, invece, al tempo stesso, l’indagine ha consentito di verificare l’inadempienza degli obblighi fiscali sulle dichiarazioni di versamento dell’imposta Iva. © RIPRODUZIONE RISERVATA