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Il caso

Gsd Boys Casalgrande chiude la scuola calcio: «Nessun sostegno dal Comune»

Adriano Arati
Gsd Boys Casalgrande chiude la scuola calcio: «Nessun sostegno dal Comune»

La decisione segna la rottura con l’amministrazione Daviddi

23 giugno 2024
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Casalgrande Niente più calcio giovanile per i Gsd Boys Casalgrande a causa delle tensioni con l’amministrazione comunale. La storica società sportiva casalgrandese interromperà infatti le attività della scuola calcio dal 1° luglio 2024. La decisione arriva dopo una serie di annosi contrasti con il Comune, venuti nuovamente galla prima del voto amministrativo dell’8 e 9 giugno scorsi, quello in cui l’attuale amministrazione guidata da Giuseppe Daviddi è stata confermata a larghissima maggioranza. Al centro del contendere, sia la parte sia economia sia quella di gestione di alcuni dei principali impianti sportivi del vasto territorio casalgrandese, a partire da quello di Salvaterra.

In quei giorni, erano arrivati scambi molto tesi sui social, ora la volontà di formalizzare l’addio. La presidente della società Silvana Perini spiega come la scelta sia stata presa dal consiglio della Gsd Boys Casalgrande in una riunione del 3 giugno, «in quanto non traspare nessun sostegno da parte dell’attuale amministrazione comunale, sia da un punto di vista finanziario ma soprattutto da un atteggiamento arrogante e negativo». La decisione, che coinvolgerà quasi duecento famiglie, «è stata presa a salvaguardia di una società che già in questa stagione ha raggiunto il numero di 180 iscritti».

I problemi, sostiene Perini, non sono una novità: «È dall’anno sportivo 2020/21 che facciamo richieste di sostegno per promuovere lo sport nel nostro paese a livello sportivo e sociale e non ci è mai stato riconosciuto nulla, dal Comune viene giustificato il fatto che non c’è disponibilità finanziaria». Ma, fa presente ricordando una vicenda recentissima, «si accerta che molti contributi sono stati assegnati ad altre associazioni del Comune e per ultimo, con delibera 24 del 15 febbraio 2024, è stata stanziata la somma di 20mila euro a favore del Mosa Festival, organizzato da un’associazione non del Comune di Casalgrande e il cui ricavato va strettamente “a pro” dell’associazione stessa che organizza eventi, quindi a scopo di lucro». Il Mosa Festival si è tenuto a metà mese al campo sportivo del capoluogo, con diversi giorni di musiche e animazioni unite a polemiche sul rumore e sul mancato accesso di alcuni giovani di origine nordafricana. Su un altro ambio, per Perini non «sono meno vergognose le promesse dei nuovi spogliatoi di Salvaterra, visto che a tutt’oggi non si è ancora mosso nulla. I nostri ragazzi non entreranno più in spogliatoi e uffici fatiscenti».

Le condizioni degli spogliatoi dell’area sportiva di Salvaterra sono state al centro di parecchie discussioni. La somma dei mancati contributi economici e delle situazioni delle strutture sportive ha condotto all’addio, anticipato alle famiglie e al Comune. «Noi ci siamo adoperati quotidianamente per quattro anni per quei valori sportivi e umani che tanto sbandiera l’amministrazione», spiega Perini. E per le spiegazioni, conclude acida, bisognerà bussare a Daviddi: «Premetto che si tratta di una decisione molto sofferta, ma inevitabile, pertanto se i genitori vorranno avere informazioni si dovranno rivolgere direttamente al sindaco, che è sempre disponibile per tutti, tranne che per la nostra società».