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L’intervista

Orietta Berti al Radio Bruno Estate: «Con Reggio Emilia c’è un rapporto speciale.»

Nicolò Valli
Orietta Berti al Radio Bruno Estate: «Con Reggio Emilia c’è un rapporto speciale.»

L’artista in scena in piazza della Vittoria: «La mia priva volta in città». La nuova canzone con Fiorello è un successo

25 giugno 2024
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 Reggio Emilia «Non verrò in Vespa, anche perché non ce l’ho. È Fiorello che gira in scooter di notte per le vie di Roma. Arriverò in centro storico con la mia automobile, accompagnata da mio figlio Omar che mi segue un po’ ovunque. Otis, l’altro mio figlio, deve invece dedicarsi alla famiglia. Non sono emozionata anche perché canto praticamente ovunque, ma sicuramente con Reggio c’è un rapporto speciale».

Ha appena compiuto 81 anni ed è nonna di due nipotini, ma Orietta Berti ha ancora la carica di quando ha cominciato. Negli ultimi anni, le sue canzoni sono delle vere e proprie hit estive, a cominciare da “Mille” sino all’attuale “Una Vespa in Due”, brano cantato con Rosario Fiorello. Dei 18 artisti che stasera si esibiranno sul palco di Piazza della Vittoria per il Radio Bruno Estate, spettacolo che torna a Reggio dopo 12 anni, l’Orietta Nazionale è una delle più attese, oltre a giocare in casa per la sua vicinanza geografica (l’artista classe 1943 è infatti nata a Cavriago e risiede a Montecchio). A poche ore dal “live”, la chiacchierata diventa un’occasione per parlare anche del suo rapporto con Reggio e le sue peculiarità.

Dopo quanto tempo torna a cantare in centro storico a Reggio?
«In verità è la prima volta. Sinora mi ero sempre esibita o alla Festa dell’Unità o al Teatro Municipale, dove di fatto è iniziata la mia carriera».

Che canzoni sentiremo?

Un repertorio classico o quelle di questi ultimi anni? «Se nulla cambia, canterò le ultime, vale a dire Mille, Luna Piena, Discoteca Italiana oltre ovviamente al pezzo dell’estate, Vespa in Due».

Sta riscuotendo un successo clamoroso. A cosa è dovuto secondo lei?

«Ringrazio Fedez, Achille (Lauro, ndr) e Fabio Rovazzi che hanno creduto in me, oltre ovviamente a Fiorello. In generale, vado molto d’accordo con queste nuove generazioni di artisti». Come nasce la collaborazione con Fiorello? «Ci conosciamo da tanti anni ed ha avuto sempre un’ammirazione per me grazie a suo papà, che era un appassionato. Il jingle che abbiamo provato in inverno è andato molto forte, e da lì ha voluto ricavare una canzone. La gente, al giorno d’oggi, ha bisogno di buon umore, come dice il ritornello».

Altre sinergie future?

«L’anno prossimo festeggerò i 60 di carriera e sto lavorando a progetti speciali, a partire da un cd. Posso dire che in tanti mi hanno proposto un brano che sarebbe diventato il tormentone. Non potevo dire di sì a tutti, ma gli anni prossimi perché no?».

Ha ancora tanta voglia di mettersi in gioco. Eppure, la “barca”, per citare un suo celebre brano, continua ad andare da tantissimi anni.
«In questo lavoro è fondamentale la passione, oltre ai sacrifici. Sabato siamo stati nelle Marche per il premio Ravera ed il treno era in ritardo di quattro ore. Sei sempre in giro tra aerei, macchine, treni e città».

La gratifica sapere di essere ascoltata da almeno tre generazioni di persone?

«Molto. Posso dirle che è davvero sorprendente vedere i ragazzini in prima fila ai concerti cantare le mie canzoni degli anni ’70 e ’80. Questa è la potenza di internet».

Lei è anche ambasciatrice per i prodotti Dop e Igp dell’Emilia Romagna, tra cui l’erbazzone per cui si attende l’ok da Bruxelles.

«Credo proprio che arriverà in breve tempo. Io ho girato il mondo, ma non ho mai assaggiato una torta salata così buona».

Che giudizio dà, da reggiana, della Rcf Arena?

«Un impianto simile non ce l’ha nessuno, e mi ha fatto piacere vedere che i cantanti di un’altra era musicale come gli AC/DC hanno richiamato a Reggio 100mila persone».

Prima o dopo di lei stasera saliranno sul palco tanti cantanti appena usciti dai talent. Dall’alto della sua esperienza, che consigli si sente di dare loro?

«Una volta la popolarità e il riconoscimento andavano in base ai dischi venduti, ora basta qualche canzone buona e già si montano la testa. Nel mondo della musica ogni giorno si riparte invece da zero, e bisogna sapere ascoltare chi questo mestiere lo fa da più tempo».  © RIPRODUZIONE RISERVATA