Gazzetta di Reggio

Reggio

Annegato nel Po

«Così abbiamo cercato di salvare Mor». Le immagini del bagno nella cava prima della tragedia

Mauro Pinotti

	I ragazzi nella cava poco prima della tragedia, accanto Mor Talla Diop
I ragazzi nella cava poco prima della tragedia, accanto Mor Talla Diop

Guastalla, a testimonianza dei due canoisti che nella cava sono accorsi in aiuto al 18enne poi morto annegato

28 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Guastalla «Abbiamo provato a salvare quel ragazzo, ma è sparito sotto i nostri occhi in pochi secondi. Il tempo di metterci i giubbini salvagente e gettarci in acqua. É stato visto venire su un paio di volte, ma poi la corrente l’ha trascinato al centro della cava». Luca Mantovani, appassionato di canoa iscritto alla Canottieri Eridano, racconta così la tragica fine di Mor Talla Diop. Insieme all’amico Ivo Berni mercoledì pomriggio ha cercato di salvarre il 18enne di origine senegalese che è morto annegato nella cava nei pressi della golena del Po in zona Crostolino, il canale che prende acqua dal fiume quando è in piena e che si immette nella cava dismessa della ditta Bacchi.



«Avevamo fatto il nostro giro in canoa ed eravamo appena saliti a riva – racconta – Avevamo visto un gruppo di 7 o 8 ragazzi che giocavano, urlavano e si schizzavano l’acqua l’un l’altro. Non avevamo capito subito che le altre urla dei ragazzi si riferivano al loro amico che era scivolato in acqua. Nessuno di loro sapeva nuotare. Mi è stato chiesto un salvagente, ma noi eravamo già pronti per entrare in acqua e raggiungere il ragazzo, ma non ci siamo riusciti...». Il presidente della Canottieri Eridano Alberto Giorgi che conosce bene il fiume esclude che il problema sia stato un “mulinello”. «Non esistono mulinelli nel Po – assicura –. A volte si formano piccoli vortici che al massimo ti fanno girare intorno, ma non ti trascinano a fondo».

Difficile dire cosa sia accaduto. Ma di fatto il ragazzo non è più riuscito a riemergere. Il gruppo di amici non sapeva quanto può essere insidioso il fiume. Pensavano che ci fosse poca acqua. Ma con la piena, l’acqua ha allagato lo stradello che porta nella profondità della golena. Da viale Po c’è solo un cartello di divieto di accesso. Andando verso la cava un altro di pericolo, ma è rivolto all’interno e non è visibile da chi entra da viale Po e l’altro cartello, con tutte le informazioni di pericolo uguale al precedente, si trova sull’altro lato dello stradello allagato.

I ragazzi sono entrati in acqua fino alle ginocchia mentre Mor si è spostato verso il centro dove ha trovato un fondo scivoloso che l’ha fatto cadere in acqua. Il 18enne ha provato a tenersi forte con le mani sulle spalle di un amico, il quale non sapendo nuotare, si è trovato a sua volta in difficoltà e si è salvato aggrappandosi a un ramo di una pianta. Poi le urla, la disperazione degli amici che non lo vedevano risalire; il tentativo dei canoisti; l’allarme al 112; l’arrivo dei soccorsi, dei sub dei vigili del fuoco.

Doveva essere un pomeriggio spensierato: lo testimonia un video pubblicato sui social dai giovani poco prima che documenta il bagno. Invece si è trasformato in una tragedia.

Mercoledì il neo sindaco Paolo Dallasta e la giunta, profondamente scossi per la tragedia accaduta nel pomeriggio nella golena del Po, si sono stretti intorno alla famiglia Diop per la prematura scomparsa del loro caro esprimendo sentite condoglianze e sincera vicinanza in questo momento di grande dolore. Per questo anche la prima seduta di consiglio prevista per le 19.30 era iniziata con un minuto di silenzio.