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Rivoluzione della bolletta della luce, tutto quello che c’è da sapere sul mercato libero

Rivoluzione della bolletta della luce, tutto quello che c’è da sapere sul mercato libero

Il 1° luglio avverrà il completo passaggio al mercato libero dell'energia e i clienti domestici

29 giugno 2024
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Cosa significa chiusura del mercato di “Maggior Tutela” e passaggio al libero mercato o temporaneamente alle Tutele graduali?

Finora tutti i clienti luce sono stati dentro 2 sistemi: quello del mercato tutelato, dove pagano l'elettricità al prezzo regolamentato dall’Autorità nazionale “Arera” e quello del mercato libero, dove le circa 800 aziende italiane fornitrici applicano i propri prezzi (esistono numerosi siti comparatori sul web, ma occhio alle truffe). Il 1° luglio avverrà il completo passaggio al mercato libero dell'energia e i clienti domestici (ma non i vulnerabili, come vedremo) non potranno più attivare una tariffa da “tutelati". Se non si sceglie un proprio fornitore di energia tra quelli attivi sul proprio territorio si entrerà automaticamente nel “Servizio a tutele graduali STG” che dovrebbe durare pochi anni.

Servizio tutele graduali, cos’è? Alcuni mesi fa, tramite aste pubbliche, le maggiori aziende italiane di settore si sono suddivise, attraverso sistemi complessi, i “pacchetti” di utenze sul territorio nazionale. L’STG serve a garantire la continuità della fornitura di energia elettrica a tutti coloro che non effettuano una scelta: al momento questo passaggio intermedio, in attesa del libero mercato totale, è di tre anni.

Se non sono passato al mercato libero mi staccano l'energia elettrica? No. Il Servizio di Tutele Graduali è stato istituito appunto per garantire una continuità della fornitura di energia elettrica a tutti coloro che non avranno scelto un fornitore del mercato libero in questo fine settimana, quando l’attuale sistema di “Maggior Tutela” non sarà più accessibile. La regolazione di STG e il costo dell’energia delle bollette sono gestiti dall’Autorità. Le famiglie interessate hanno ricevuto comunicazione di tutto ciò, compresi i requisiti per comprendere se si è clienti vulnerabili.

Cambiare il proprio fornitore di energia elettrica ha un costo?

No. Il passaggio da un operatore all'altro non costa nulla. In più sarà il nuovo fornitore a occuparsi di tutto, inviando le dovute comunicazioni al vecchio gestore che procederà alla fatturazione della bolletta di chiusura.

Chi sono i vulnerabili?

Occorre avere uno dei seguenti requisiti per esserlo: l’anzianità per intestatari della bolletta con oltre 75 anni di età; essere in condizioni economiche svantaggiate: utenti al di sotto della soglia di povertà o che beneficiano di bonus sociali; avere forme di disabilità secondo la legge 104/92 o utilizzare particolari apparecchiature elettromedicali; essere una famiglia che vive in strutture di emergenza a causa di calamità o vivere su un'isola minore non interconnessa. I vulnerabili sono automaticamente riconosciuti tali dal proprio gestore. Le utenze vulnerabili possono passare al mercato libero in qualunque momento, se ne sono usciti possono rientrarvi.

Qual è la differenza tra il prezzo tutelato e il prezzo del mercato libero?

La differenza principale consiste nel fatto che il prezzo luce tutelato varia trimestralmente, perché stabilito dall'Autorità Arera. I prezzi del mercato libero invece possono variare da un fornitore all'altro. Esistono offerte a prezzo fisso per mettersi al riparo dalle fluttuazioni dell’indice del costo dell’energia chiamato PUN e altre a prezzo variabile, per poter godere dei vantaggi collegati ai ribassi nel mercato dovuti all'incontro tra domanda e offerta. Monitora comunque tutto l’autorità nazionale Arera (www.arera.it).

Chi mi può consigliare? Visto che la materia è molto complicata ci si può rivolgere agli sportelli o ai siti delle associazioni di consumatori (nel sito Mimit.gove.it quelle quelle riconosciute dallo Stato). Pur con tutte le complessità del caso, comunque, si può ovviamente anche leggere autonomamente la tariffa che ci viene applicata. Per legge, deve essere indicata chiaramente in bolletta.l Stefano Luppi