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Il sindaco di Vezzano attacca Materazzi e viene minacciato di morte su Instagram

Luca Giuseppe Murrone
Il sindaco di Vezzano attacca Materazzi e viene minacciato di morte su Instagram

Il primo cittadino scrive “Vergogna del calcio italiano” sotto un post del campione del mondo 2006, l’ex difensore reagisce con una stories che scatena i suoi followers contro Stefano Vescovi

30 giugno 2024
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Vezzano sul Crostolo «Non ho offeso nessuno, anzi sto ricevendo minacce di morte a me, a mia moglie e alle mie figlie».

A volte i social lasciano il segno e se parliamo di un profilo Instagram seguito da oltre un milione di utenti sparsi su tutto il globo, l’efficienza è ancora più ampia. Lo sa bene il sindaco di Vezzano Stefano Vescovi, protagonista di un “botta e risposta” social con il campione del mondo della Nazionale di calcio del 2006 Marco Materazzi. Utilizzando il proprio profilo personale, il confermato sindaco di Vezzano con la lista “SìAmo Vezzano” ha commentato un post social di uno degli eroi di Berlino 2006. Proprio Materazzi, in occasione della disfatta della nazionale di Spalletti contro la Svizzera, era tornato a Berlino, insieme a vecchi colleghi e campioni del mondo, per seguire gli azzurri.

Occasione, quella, per pubblicare la foto con altre leggende del 2006: Gianluigi Buffon e Gianluca Zambrotta. Il tutto con la colonna sonora di quel “Popopo” che proprio a Berlino, 18 anni fa, ci ha portato sul tetto del mondo del calcio. Come ogni profilo “tanto seguito” che si rispetti sono arrivati subito tanti commenti, sia dei simpatizzanti interisti che lo amano ancora sia di gente che Materazzi non lo prende proprio come esempio. Tra questi, anche il sindaco Vescovi che commentando la foto di Materazzi con Zambrotta e Buffon ha scritto: “Vergogna del calcio italiano. Miracolato”. Putiferio social.

Perché Matrix, nel pomeriggio di una calda domenica post delusione azzurra, l’ex difensore ha pubblicato nelle proprie stories di Instagram alcune foto  scrivendo: “Ieri sono tornato a Berlino e ho ritrovato su quel campo gente con cui ho condiviso una delle gioie sportive mie più grandi… Ho fatto una foto, l’ho postata e un individuo mi scrive cose senza senso e per di più non inerenti sicuramente alla nazionale italiana”.

Ha poi aggiunto e “dedicato” altre stories alla vicenda: “Incuriosito cerco il suo profilo e mi accorgo che mi segue… a questo punto cerco di capire e carpire la sua infelicità”. Per poi aggiungere, riferendosi alla differente fede calcistica (Vescovi è dichiaratamente tifoso della Juventus, ndr) e postando una foto tratta dal profilo Instagram del primo cittadino di Vezzano, “E scopro che anche lui è stato a Berlino almeno una volta… passi questo, d’altronde non si può avere tutti la stessa fede, ma la cosa più vergognosa è… Che questa persona… Segue nella prox storia”.

Ed è proprio l’ultima storia pubblicato poco dopo le 17.30 da Materazzi che ha creato ancora più “putiferio social”. Pubblicando la foto usata nell’ultima tornata elettorale dal sindaco Vescovi della lista SìAmo Vezzano, l’ex difensore ha scritto: “Ebbene sì... È un sindaco in carica… Scusate, di solito nemmeno li considero, ma uno che dovrebbe far bene alla comunità va premiato”. Il tutto concluso con una “faccina” raffigurante un clown. Finita qui? Tutt’altro.

Mentre si stava godendo una domenica di relax in famiglia il sindaco Vescovi si è trovato diverse mail e notifiche proprio dal social network di Meta, con la sospensione temporanea del suo account privato. Un gesto preventivo perché dopo la pubblicazione delle stories che lo riguardavano nella vicenda con Materazzi sono piombate nei confronti del primo cittadino vezzanese tantissime minacce, addirittura di morte, e insulti.

Contattato telefonicamente dalla Gazzetta di Reggio, Vescovi si dice perplesso per quanto accaduto: «Certamente l’utilizzo dei social è superficiale – spiega – ma non ho offeso nessuno, anzi: sto ricevendo minacce di morte indirizzate a me e alla mia famiglia. Il mio commento è ante partita. Per quanto mi riguarda, lui non è un esempio e il mio messaggio era questo, ovvero “Non sei un esempio. Sei miracolato ad aver vinto una coppa del mondo. Detto ciò l’utilizzo mio superficiale dei social è certamente un mio errore. Ho ricevuto una chiamata da Instagram per disattivare tutti i miei social causa minacce di morte a me e famiglia arricchite da offese di ogni tipo, scatenate dagli screen di Materazzi. A mia moglie, ai miei due figli. Il social si renderà disponibile a supportarmi nei prossimi giorni per raccogliere tutti i messaggi».

Aizzare la folla. È stato questo l’obiettivo di Materazzi, secondo il sindaco Vescovi che aggiunge: «L’obiettivo di Materazzi era scatenare questo nei miei confronti... tra l’altro consapevole che sarebbero arrivati alla mia famiglia, dal momento che ha ripostato il mio profilo personale e non politico. Storia triste. Certamente da questa esperienza il monito di utilizzare i social in maniera più attenta è arrivato. Non ho minacciato di morte nessuno o aizzato le persone contro di lui. Di certo non mi aspettavo che una persona con milioni di persone al seguito potesse scatenare l’odio dei suoi follower contro di me per un commento del genere ma, lo ribadisco, visti i suoi storici atteggiamenti in campo, non mi stupisco più di tanto. Materazzi non è un esempio per i nostri ragazzi e questo è il mio giudizio personalissimo. Di certo a una giornata “sportiva” mai inviterei un atleta come lui. Non discuto il calciatore ma l’uomo. La scarsa presenza mediatica lo testimonia. È una persona rivedibile come di certo lo è il mio commento, ma nulla in confronto al modo che ha avuto di risposta, consapevole che avrebbe scatenato questo. Personalmente – conclude – condanno tutti i messaggi di morte rivolti alla sua persona, messaggi che non ha voluto condividere, scegliendo il mio, dal mio profilo personale. Sto ricevendo tante chiamate di supporto viste le minacce ricevute». Un botta e risposta tra un sindaco e un campione del mondo. I social ci regalano anche questo. 

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