Gazzetta di Reggio

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La frazione sotto scacco

«I cani si tengono al guinzaglio: temiamo nuove aggressioni»

Serena Arbizzi
«I cani si tengono al guinzaglio: temiamo nuove aggressioni»

Reggio Emilia: la rabbia dei residenti di Canali dopo l’assalto al proprietario dell’Amstaff

30 giugno 2024
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Reggio Emilia «Ci sono troppi cani liberi, a prescindere dalla taglia, dalla razza, dal fatto che siano buoni o no: qualsiasi cane è buono finché non morde».

Canali è terrorizzata dopo l’aggressione costata cinque punti di sutura alla mano destra, dieci giorni di prognosi, e tanta paura al 42enne Simone Barilla. L’uomo è stato assalito da un pastore tedesco al parco vicino alle scuole elementari, mentre portava il suo nell’area di sgambamento.

A Canali non si parla d’altro e l’aggressione di mercoledì rappresenta la punta dell’iceberg di un problema molto sentito dai cittadini, che, sottolineano, come la responsabilità sia dei proprietari.

«Credo che i cani vadano tenuti al guinzaglio – afferma un residente di Canali –. I cani vanno tenuti legati. Ci sono alcune tipologie riconosciute come mordaci che dovrebbero girare con la museruola. Tuttavia, non è un problema solo di Canali: in Italia non c’è questa cultura, purtroppo, manca la prevenzione». Il residente ha vissuto sulla propria pelle una situazione simile a quella in cui si è trovato Barilla: «Io ho incontrata una volta la padrona del cane che ha scatenato l’aggressione mercoledì. Il suo cane mi è venuto incontro mentre io portavo fuori il mio al guinzaglio. Sono riuscito a metterlo al riparo, per fortuna, mentre lei gridava: “Aiuto, aiuto”. Il problema principale sono i padroni, questa donna non è in grado di gestire un cane del genere, con una muscolatura simile, perché non ne ha la forza. Questa signora dovrebbe prender e un chihuahua. Il cane non ha colpa. A questa persona scappa, lei ce l’ha il guinzaglio: quando il cane tira lei, o vola per terra, o molla il guinzaglio. Ma non è il cane che va rinchiuso, è la padrona che deve pagare per quello che fa e una simile personale non può essere autorizzata nel tenere un cane simile. È di taglia grossa e difficile da gestire. Lei, invece, è piccola e magra».

Dello stesso avviso un’altra residente di Canali, che rimarca come nella frazione regni ormai «un’atmosfera pesante per la presenza di cani liberi di grossa taglia che provocano problemi. C’è sempre una grande paura che capitino episodi come quello di mercoledì. Spero che il proprietario aggredito vada avanti con la denuncia. Sono disponibile a fornire la testimonianza che quell’animale viene maltrattato».

La residente evidenzia come non sia l’unico cane pericoloso a Canali.

«C’è un altro esemplare, di un’altra razza – aggiunge – che mi è saltato addosso quando ero incinta al nono mese, sei anni fa. E continua a rimanere libero. Ho imparato a cambiare strada quando vedo questi due cani».

Il problema, secondo la cittadina, risiede anche nell’area sgambamento: «Quest’area ha portato scompiglio e l’arrivo di persone nuove. È diventata pericolosa anche per i bimbi che giocano al parco, collocato nelle immediate vicinanze. Occorre prendere provvedimenti». Ed è quello che si augurano altri residenti di Canali, preoccupati per le conseguenze che una semplice passeggiata potrebbe provocare,