Gazzetta di Reggio

Reggio

Gualtieri

L’addio a Daniele Terzi morto a 59 anni sull’Adamello

Mauro Pinotti
L’addio a Daniele Terzi morto a 59 anni sull’Adamello

L’esperto alpinista stava tentando una scalata

02 luglio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Gualtieri Mondo dell’alpinismo in lutto per l’improvvisa morte di Daniele Terzi, 59 anni, esperto escursionista, originario di Gualtieri, residente a Viadana (Mantova) e membro del Cai di Bozzolo.

L’uomo è precipitato in un canalone mentre tentava una scalata alternativa sulla montagna dell’Adamello, vicino al Passo Miller, nella zona di Sonico (Brescia).

La salma è custodita nella camera mortuaria di Edolo. I funerali si svolgono il 3 luglio 2024 alle 15. 30 nella chiesa di Castello di Viadana. Molto partecipata, ieri sera, in chiesa la recita del rosario. Il corpo era stato ritrovato domenica mattina dopo oltre 4 ore di ricerche in mezzo a rocce e ghiaccio nei pressi di una cascata.

Terzi lavorava alla Seletti di Cicognara. Il 59enne lascia la moglie Stefania e due figli, Sara e Marco. La comitiva di mantovani era partita all’alba dal rifugio Gnutti. Sul posto c’era molta nebbia. Secondo una prima ricostruzione l’alpinista voleva provare a raggiungere la cima dell’Adamello a quota 3.539 metri percorrendo una salita alternativa alla Via Terzulli, ferrata equipaggiata con catene e chiodi.

Sarebbe precipitato sotto gli occhi degli amici mentre cercava di risalire un canalone. Sono stati proprio gli amici che erano con lui a dare l’allarme. Terzi era molto conosciuto a Gualtieri dove ha frequentato le scuole dell’obbligo e ha abitato fino all’età di 25 anni quando, poi, si è sposato con una mantovana e si è trasferito a Viadana.

«Conoscevo Daniele – ha detto commosso l’ex sindaco Renzo Bergamini – non abbiamo molti anni di differenza. Dopo che si è sposato si é trasferito a Viadana. A Gualtieri veniva a trovare la mamma. Il papà è scomparso da diversi anni. Ogni tanto lo vedevo alle feste del paese». Il 25 maggio scorso su Facebook aveva scritto un bellissimo omaggio alla montagna: «Grandine, ponte divelto dalla forza dell’acqua, deviazioni, roccia instabile in cresta, ma anche cervi, cerbiatti, cascate ovunque, cime... Sempre nella totale solitudine e alla fine un camino acceso che ti accoglie... Credo che oggi, più che mai, sia un privilegio avere qualcosa che ti faccia battere il cuore e che ti permetta di stare a galla, altrimenti vivere diventerebbe molto, molto complicato...». l

© RIPRODUZIONE RISERVATA