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Cadelbosco Sopra, il braccialetto elettronico fa arrestare il marito stalker

Cadelbosco Sopra, il braccialetto elettronico fa arrestare il marito stalker

Reggio Emilia: va a casa dell’ex che perseguita, in cella

05 luglio 2024
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Cadelbosco Sopra È stato sorpreso in flagranza di reato mentre si trovava nell’abitazione dell’ex compagna, quando invece avrebbe dovuto osservare il divieto di avvicinamento in seguito alla denuncia per atti persecutori nei confronti della donna.

A tradire il 34enne è stato il braccialetto elettronico che era tenuto a indossare da gennaio. Il dispositivo di tracciamento lo ha geolocalizzato e sono arrivati i carabinieri che lo hanno arrestato.

È successo mercoledì notte. La polizia di Stato ha segnalato alla centrale operativa del 112 di avere geolocalizzato il braccialetto applicato sull’uomo presso l’abitazione della vittima.

Di qui l’intervento dei carabinieri dell’aliquota radiomobile di Guastalla presso l’appartamento della donna, dove, effettivamente, hanno trovato l’uomo che è stato, così, arrestato.

Dal mese di gennaio 2024 era sottoposto alla misura cautelare che avrebbe dovuto tenerlo lontano dalla ex compagna, oltre l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

L’uomo non si rassegnava alla fine della relazione sentimentale con la donna, durata circa 6 mesi. Aveva preso a perseguitarla e minacciarla pesantemente, arrivando a scriverle decine e decine di messaggi privati, pubblicando su Facebook e Tik Tok frasi e parole dal tenore minatorio e diffamatorio: «Non avrai vita serena, ricordati di tenere sempre gli occhi aperti», «hai voluto la guerra e guerra sia», «hai sbagliato a bloccarmi, ora vedi».

Era riuscito ad accedere al profilo Facebook personale della vittima contro la volontà di quest'ultima, provando a contattarla telefonicamente in maniera insistente e ripetuta, insultandola, minacciandola contestualmente, a ogni rifiuto di chiamata, con frasi e parole quali «Tu stai rischiando», «rispondi che è meglio», «ti faccio perdere la dignità, te lo giuro».

In un’occasione aveva pubblicato sul proprio profilo Facebook, una foto che ritraeva nuda la vittima. Gravi condotte, che avevano provocato nella vittima un perdurante e grave stato d'ansia e di fondata paura per la propria incolumità e che erano costate all’uomo una denuncia per il reato di atti persecutori.

La procura reggiana, diretta dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci, aveva immediatamente richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti del presunto stalker, della misura cautelare del divieto di avvicinamento dai luoghi frequentati dalla vittima prescrivendogli il contestuale mantenimento di una distanza di almeno 500 metri e il divieto assoluto di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo, anche per interposta persona, prescrivendo anche l’applicazione del braccialetto elettronico di tracciamento.

Divieti che l’uomo, a distanza di mesi, non ha rispettato finendo per venire arrestato. 

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