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Reggio Emilia, può riprendere l’iter per l’erbazzone Igp

Reggio Emilia, può riprendere l’iter per l’erbazzone Igp

Righi ha rinunciato alla domanda sospensiva

05 luglio 2024
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Reggio Emilia Riconoscimento dell’Igp per l’erbazzone reggiano: può riprendere l’iter a Bruxelles.

Il 4 giugno il provvedimento del Ministero dell’Agricoltura, che aveva riconosciuto la Igp all’erbazzone reggiano, è stato impugnato innanzi al Tar del Lazio. L’Associazione “Produttori erbazzone reggiano” aveva conferito incarico agli avvocati Giuseppe Pagliani e Gianluca Dallari l’incarico di tutelarla in tale procedimento, esprimendo «il proprio profondo disappunto per tale azione giudiziaria portata avanti dalla società Sfoglia Torino, ovverosia l’attuale proprietaria del noto marchio Righi. Incredibile che un’azienda, per di più proprietaria di un marchio reggiano storico, tenti di interrompere l’iter positivo per il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta».

L’altra mattina si è tenuta, davanti al Tar Lazio, l’udienza per valutare l’istanza presentata da Sfoglia Torino (Righi) di sospensione del provvedimento con il quale il Ministero dell’Agricoltura ha riconosciuto la Igp all’erbazzone Reggiano.

«L’Associazione Produttori Erbazzone Reggiano si è costituita in giudizio tramite il nostro studio e con la collaborazione della dottoressa Maria Alessandra Sandulli del Foro di Roma, al fine di tutelare la propria posizione e evitare la sospensione del provvedimento – hanno spiegato i legali –. Sfoglia Torino, alla luce delle difese svolte dall’Associazione, dal Ministero e dalla Regione, ha deciso di rinunciare alla propria domanda di sospensione del provvedimento».

Il Tar del Lazio ha poi fissato udienza di discussione per il giorno 20 novembre 2024, quando si entrerà nel merito.

«L’Associazione esprime grande soddisfazione per quanto accaduto, poiché si tratta di un ulteriore positivo passo verso il riconoscimento definitivo della Igp dell’erbazzone reggiano – hanno commentato Pagliani e Dallari – L’Associazione confida che, anche nel merito, il Tar sappia riconoscere la legittimità del provvedimento emesso così da confermare il ruolo centrale nella storia reggiana di questo importante prodotto locale».


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