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Sanità a Reggio Emilia, servizi a rischio per la carenza di personale

Sanità a Reggio Emilia, servizi a rischio per la carenza di personale

L’allarme lanciato dalla Uil: «Mobilitazioni all’orizzonte»

06 luglio 2024
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Reggio Emilia «La situazione dell’Ausl reggiana è sempre più critica a causa di una grave carenza di personale e di un accumulo di ferie non godute da parte dei lavoratori». A lanciare l’allarme è la Uil attraverso le parole di Nicola Maria Russo, segretario generale di Reggio e Modena.

«Solo nel 2023 – sottolinea la Uil snocciolando i dati – l’organico dell’Ausl si è ridotto di 171 unità. Un dato preoccupante che va ad aggravare la già difficile situazione del servizio sanitario locale. Se si considera, inoltre, che i lavoratori hanno accumulato al 31/12/2023 una media ferie maturate e non godute di 11 giorni per il personale sociosanitario, 20 giorni per il personale amministrativo e tecnico, 22 giorni per il personale Oss e 27 giorni per il personale sanitario, e una media di ore lavorate oltre il debito contrattuale non liquidato di 35 ore per il personale sociosanitario, 30 ore per il personale amministrativo, 22 ore per il personale tecnico, 16 ore per il personale Oss e 30 ore per il personale sanitario, appare un quadro disastroso ed inaccettabile».

Tutto questo, oltre a mettere a dura prova il sistema sanitario locale, con ripercussioni pesanti sui cittadini che vedono compromesso l'accesso alle cure, ha un impatto negativo sulla loro salute e sul loro benessere. «L’intenzione dell'Ausl non basta – prosegue Nicola Maria Russo – .Quella di utilizzare l'attività aggiuntiva per il personale dei profili sanitari mediante il regime delle prestazioni aggiuntive, mentre per il personale di supporto mediante un incremento del 18% della quota aggiuntiva fissa è solo una soluzione tampone». Non basta perché siamo di fronte a un problema di natura strutturale. «La scarsità di infermieri non è un fenomeno esclusivo di Reggio Emilia – precisa il sindacato – ma rappresenta una criticità diffusa a livello nazionale. Le cause sono molteplici: turni di lavoro massacranti, retribuzioni inadeguate, mancanza di riconoscimento professionale e, negli ultimi anni, anche l'impatto della pandemia da Covid-19 che ha portato a un aumento del numero di pensionamenti e di dimissioni».

La Uil Fpl chiede soluzioni urgenti. Il sindacato punta il dito contro la gestione “poco oculata” del personale da parte dell'Ausl, definendola simile a un “commissariamento”. «È necessario un intervento urgente per risolvere questa drammatica situazione – conclude la Uil – . Serve un piano straordinario di assunzioni per coprire i posti vacanti e per consentire ai lavoratori di godersi le ferie maturate ed i meritati riposi. Senza interventi concreti, si rischia lo scontro. Siamo pronti a mobilitarci con azioni di protesta se l'Ausl non prenderà provvedimenti urgenti per risolvere la drammatica carenza di personale. Non possiamo permettere che la carenza di personale e l’accumulo di ferie non godute compromettano il diritto alla salute dei cittadini».

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