Reggio ricorda i Martiri del 7 luglio: “Tuteliamo le piazze gremite”
I famigliari: “Questi morti aspettano giustizia”
Reggio Emilia Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli: sono i Martiri del 7 luglio, i ragazzi con le magliette a strisce, caduti in difesa dei diritti, della libertà e della democrazia. Sono stati ricordati nel corso di una celebrazione promossa da Comune di Reggio Emilia, Provincia, Cgil, Cisl e Uil, Anpi, Alpi-Apc, Anppia, Istoreco e Comitato democratico e costituzionale.
Il sindaco Marco Massari, che ha preso parte alla commemorazione dei Martiri per la prima volta con la fascia tricolore di primo cittadino, ha rimarcato come avesse già partecipato in modo profondo al ricordo dei Caduti nelle altre occasioni, in qualità di figlio di un partigiano, anche lui presente in piazza quel giorno, di padre e militante politico. Massari ha poi articolato più riflessioni sul significato attuale del 7 luglio 1960 indicando come questa data “sia l’identità di Reggio Emilia”, al pari del Tricolore e dei Fratelli Cervi.
La vicepresidente della Provincia, Elena Carletti, indica il “dovere della memoria e la condivisione del bisogno e del desiderio di memoria che ci porta alla forza e alla responsabilità di tramandare le vicende del 7 luglio, contro una destra che tende a soffocare i diritti civili. Le piazze gremite vanno tutelate. Abbiamo bisogno di verità e giustizia. Chi diede l’ordine di sparare sui manifestanti? Attendiamo ancora una risposta”.
Il parlamentare Gianni Cuperlo rimarca come “mattinate come questa servano non solo a ricordare il passato, ma a costruire il futuro di libertà, giustizia e uguaglianza. Quando oggi Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwtz dichiara di sentirsi in pericolo nel suo Paese, è il momento di uscire di casa, come tanti hanno fatto qui, per dire che la libertà e la democrazia vanno preservate ogni giorno non solo nella memoria, ma anche nella presenza e nella vita di tutti i giorni.
Il programma della celebrazione ha previsto l’omaggio alle tombe dei Caduti al cimitero monumentale, la deposizione di una corona al cippo dedicato ai Martiri del 7 luglio, alla presenza di Gonfaloni e Labari. È stato poi ricalcato il ripercorso delle Pietre d’inciampo in memoria dei Caduti, poste nei cinque punti di piazza Martiri del 7 luglio 1960, in cui i giovani dalle Magliette a strisce furono colpiti. Ai giardini pubblici di piazza della Vittoria si sono poi susseguiti gli interventi delle autorità e di Silvano Franchi, fratello di Ovidio Franchi, uno dei cinque Martiri di quel terribile 7 luglio: “Questi morti aspettano ancora giustizia”.
(nella foto il sindaco Marco Massari con i famigliari dei Caduti Silvano Franchi ed Ettore Farioli)