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I problemi del centro storico

«Con la Ztl non passa più nessuno: basta, chiudo la lavanderia»

Nicolò Valli
«Con la Ztl non passa più nessuno: basta, chiudo la lavanderia»

Reggio Emilia: lo sfogo della titolare del negozio in via Emilia Santo Stefano

10 luglio 2024
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Reggio Emilia Una decisione dettata dalla rassegnazione, un’amara presa di coscienza dei tempi che cambiano e una visione nera del futuro.

Elena Frisenda e i suoi soci hanno detto “stop”: a fine mese chiuderà infatti la Maison del Bucato, la lavanderia situata in via Emilia Santo Stefano e punto di riferimento dei residenti della zona e non solo.

La motivazione è semplice: il calo del fatturato, dovuto all’introduzione della Ztl, introdotta ad agosto del 2023 ed entrata in vigore nei mesi successivi. Una scelta che di fatto ha annullato la possibilità da parte dei cittadini di attraversare il centro storico e, allo stesso tempo, di sostare davanti al negozio.

«Siamo qui in affitto dal 2022, dopo aver preso il posto della storica lavanderia presente qui da 50 anni ed esserci spostati seppur non di molto da dove eravamo prima– dichiara Frisenda –. Siamo partiti a rilento e avevamo cominciato a lavorare ma con la Ztl tutto si è interrotto. A lasciare i vestiti o i piumoni da me, infatti, non viene più nessuno».

La motivazione non consiste tanto nella mancata fiducia verso i titolari quanto nelle difficoltà logistiche a raggiungere il civico 42 di via Emilia Santo Stefano: «Da quando il Comune ha introdotto il sistema di zona traffico limitato, le macchine qui non possono più circolare – prosegue Frisenda–. Chi abita in centro si organizza col carrellino, ma chi deve venire in macchina con capi pesanti rinuncia andando da un’altra parte. Abbiamo chiesto un permesso carico-scarico nell’autunno dell’anno scorso che ci era stato garantito per la primavera del 2024, ma siamo in estate e ancora non si è visto nulla. Quando sono venuti i fornitori a portarmi il materiale, sono intervenuti immediatamente i vigili a ricordare quelle che sono le regole vigenti. Ci abbiamo pensato bene, ma se siamo arrivati a maturare una decisione simile è perché la situazione è insostenibile».

Per Elena saranno quindi le ultime settimane di lavoro in centro storico. Un centro a cui ora guarda con profonda nostalgia, pensando a com’era una volta e alle differenze rispetto alle difficoltà di oggi: «Da ragazza venivo a fare la “vasca” in centro ma non era così messo male – prosegue la commerciante –. Ora c’è molto degrado, a cominciare dalla sporcizia dei negozi chiusi e da quello che si trova al mattino quando si arriva a lavorare. Il nostro Esagono anni fa era bellissimo, ora non è più possibile mandare mia figlia in solitudine nei posti dove andavo io».

Il futuro è incerto, per lei e per lo stesso centro della città in cui è cresciuta e che sente sua: «Per ora ho deciso di fermarmi con l’attività, poi si vedrà. In centro siamo messi tutti così. I miei clienti sono molto amareggiati, quando mi chiamano e io devo dire che per raggiungermi devono andare a pagare il parcheggio, o in Caserma Zucchi o lungo i viali che però sono sempre occupati, desistono. Tenere aperti solo per la gloria non serve. Spero – conclude Elena Frisenda – che le cose vadano a migliorare grazie a questa nuova Giunta. Ne va della nostra amata città». l

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