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Funghi, regole e consigli per una raccolta sicura

Adriano Arati
Funghi, regole e consigli per una raccolta sicura

Tutti i consigli dell’esperto Marco Montanari per andare nei boschi con buon senso e il rispetto della natura

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«Per andare a funghi è importante essere consapevoli di dove ci si trova e ricordarsi che il bosco non è un supermercato». Indica regole chiare, basate prima di tutto sul buon senso e il rispetto della natura, l’esperto di funghi Marco Montanari. Agronomo e micologo, è una guida ambientale del gruppo “A Passeggio nel bosco”, spesso coinvolto nelle attività formative e divulgative del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, presente con preziose indicazioni al Campionato Mondiale del Fungo, la manifestazione che nel 2024 festeggerà il decennale il 5 e 6 ottobre a Cerreto Laghi e dintorni. I funghi sono per lui passione e professione, un mondo di cui conosce le tante sfaccettature.

Quali sono le basi di buon senso per andare a funghi?

«Essere consapevoli di dove ci si trova. Sono ambienti che gran parte di chi va in cerca di funghi conosce in maniera sommaria e che vanno rispettati».

Come?

«Per rispettare qualcosa, il primo passo è conoscerla. L’ambiente non è un supermercato, vanno seguite le leggi e la buona misura. Al di là dei limiti di raccolta imposta dalle leggi, c’è una buona norma di ragionevolezza, di senso. Altrimenti la raccolta può diventare uno spreco. La moderazione nella raccolta è un aspetto fondamentale».

A proposito di muoversi, quali sono le regole di base per girare in sicurezza mentre si va a funghi?

«È necessario muoversi in maniera adeguata, con un minimo di consapevolezza di dove si va e dei rischi che si corrono».

Quali?

«Prima di tutto quello di perdersi, se non si conoscono i luoghi. E poi quello di finire in situazioni spiacevoli. Ci si può perdere o si può rimanere vittime di un incidente».

Come ci si dovrebbe attrezzare?

«Il vestiario è fondamentale. Ci vogliono sempre pantaloni lunghi e scarponcini adeguati, e sarebbe meglio indossare le maniche lunghe, che fanno caldo ma aiutano contro il potenziale pericolo delle zecche. Le zecche sono un problema in crescita, giusto? Sono molto diffuse. Possono portare malattie solitamente non gravissime ma a cui bisogna prestare attenzione. E conoscere i sintomi».

Se si viene morsi, cosa di dovrebbe fare?

«Se tornati a casa si scopre una zecca attaccata al corpo, va tolta usando le pinzette apposite, e lasciate stare oli e altri prodotti. È bene avvisare il medico e controllare la presenza di eventuali eritemi, che potrebbero essere sintomi della borellosi, una malattia che va poi curata con gli antibiotici». Torniamo alla cerca. È sempre bene muoversi almeno in due?

«Sarebbe molto meglio, muoversi almeno in due è importante per la compagnia, il possibile aiuto, le norme di sicurezza reciproche. Se proprio si vuole o si deve andare da soli, sarebbe buona cosa andare in luoghi pericolosi e soprattutto lasciar detto dove si va, per evitare che gli eventuali soccorsi debbano cercare un ago in un pagliaio. Le specie di funghi sono tantissime. E alcune potenzialmente pericolose».

Rivolgersi agli ispettorati micologici delle Ausl è sempre la strada giusta?

«È assolutamente una buona prassi portare funghi “incerti” agli ispettorati micologici. Un tempo l’andare a funghi era un qualcosa tramandato tra le famiglie e si raccoglievano poche specie, porcini e galletti e poco più.

Oggi invece?

«Si vuol mostrare tutto quello che si trova. È meglio raccogliere solo quello che si conosce, per le altre specie va bene una raccolta conoscitiva. Se la raccolta è per il consumo, è sempre bene andare agli ispettorati micologici delle Ausl, dove ci sono micologi che possono dare tutte le indicazioni». l