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Reggio Emilia, morto Vanni Strozzi: per quarant’anni giudice del lavoro

Ambra Prati
Reggio Emilia, morto Vanni Strozzi: per quarant’anni giudice del lavoro

Il ricordo: «Scriveva le sentenze a mano»

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Reggio Emilia È scomparso venerdì scorso, all’età di 84 anni, Giovanni Strozzi detto Vanni, per quarant’anni giudice del lavoro. Con lui se ne va un pezzo di storia del nostro tribunale.

Classe 1940, proveniente da una famiglia facoltosa, Strozzi si specializzò in diritto del lavoro e operò prima come pretore del lavoro, anche a Guastalla, poi come giudice, occupandosi in decenni di carriera di procedimenti di rilievo sociale, come i lavoratori esposti all’amianto: suo, ad esempio, il verdetto su tre operai delle ex Officine Reggiane ai quali venne riconosciuta la pensione anticipata per essere stati esposti alla sostanza tossica. Andato in pensione poco dopo il Duemila, lo si vedeva passeggiare in centro storico, dove abitava, con la consueta classe e disponibilità. Credente, metodico, laborioso e gran fumatore: così molti lo ricordano. Proverbiale l’abitudine di scrivere un elevato numero di sentenze a mano, direttamente senza la brutta copia, con uno stile calligrafico impeccabile e una rara chiarezza di pensiero.

«Ho iniziato la pratica legale nello studio dell’avvocato Pierluigi Terenziani (giuslavorista grande amico di Strozzi, ndr) e ho così avuto modo di apprezzarlo fin da subito per le sue grandi qualità personali e giuridiche, la sua preparazione, la sua capacità di risolvere le controversie più difficili cercando sempre una soluzione umana – ha detto l’avvocato Giovanni Tarquini – Ci mancherà e continuerà ad essere un esempio per tutti: magistrati, avvocati, praticanti e cancellieri».

Lascia tre figli (fra i quali l’avvocato Filippo) e gli adorati nipoti Andrea e Alessandro. Oggi sarà aperta la camera ardente in via Terezin 23 (ore 9-12 e 15-18). Domani il funerale si svolgerà alle 11 nella basilica di San Prospero.