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L’intervista

Regionali, il candidato de Pascale: «Il campo larghissimo, ricetta vincente»

Serena Arbizzi
Regionali, il candidato de Pascale: «Il campo larghissimo, ricetta vincente»

La tappa reggiana del sindaco di Ravenna, in corsa per le elezioni alla presidenza di via Aldo Moro: «Sgravare di più i pronto soccorso»

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Reggio Emilia «Portare il numero più alto di servizi possibile sul territorio, a patto che siano in sicurezza e, al tempo stesso, studiare come sgravare di più i Pronto soccorso».

Questi alcuni passaggi della road map di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, che ieri ha fatto tappa a Reggio, all’assemblea provinciale del Pd al centro sociale Rosta Nuova.

Il caldo non ha frenato i militanti che hanno anche condiviso i preparativi per l’hub strategico delle Regionali: la festa nazionale Pd tra poche settimane con 350 volontari in campo ogni sera.

«Tornerò tra poco: sarò qui il 5 agosto, per la prima delle assemblee sulla tutela della salute pubblica – promette de Pascale –. L’assemblea provinciale del Pd di Reggio Emilia è stato un momento per incontrare tantissime persone, e dirigenti di livello, e raccogliere contributi importanti. Ormai siamo a oltre 50 liste civiche - di cui 6 reggiane - che hanno chiesto di essere parte di questo progetto. Le amministrative hanno visto protagonista il civismo. Abbiamo presentato 10 proposte che parlano di noi: cercheremo di salvaguardare le eccellenze industriali e l’occupazione. Ciò che succede al distretto ceramico, ad esempio, lo vogliamo capire prima. Sulla transizione ecologica puntiamo a obiettivi concreti, al contrario di quello cui si assiste spesso nel dibattito nazionale». E poi: «Saremo tanto ai tavoli più complessi dove bisogna calibrare ogni singola parola, quanto alle sagre più popolari dei comuni più piccoli, dove ci batteremo perché quei luoghi non si spopolino».

De Pascale, il campo larghissimo brevettato a Reggio Emilia per le amministrative, quindi, sta già scaldando i motori per le Regionali?

«C’è disponibilità al campo larghissimo. Stiamo dialogando con tutte le forze che condividono il nostro progetto e questo ci porterà all’atto ufficiale con cui verrà siglata questa condivisione».

Cavallo di battaglia della sua marcia di avvicinamento alle Regionali di novembre è la sanità. A tal proposito, che ne sarà dei punti nascita dei luoghi più periferici?

«Il tema dei servizi in montagna è centrale, ma soprattutto in sanità dev’essere legato alla sicurezza. Non si possono realizzare cose sul versante del consenso elettorale che non stiano però in piedi in termini di sicurezza. Noi vogliamo portare tutti i servizi possibili: la gente si arrabbia se, a fronte di servizi che se ne vanno, non vede arrivare nulla, ma dev’essere fatto in sicurezza».

Come valuta l’esperienza dei Cau (Centri di assistenza e urgenza)?

«Il primo Cau della regione è stato a Cervia (in provincia di Ravenna, ndr). Se il punto di primo intervento non fosse stato riorganizzato non ci sarebbe mai stata una riapertura e ne sarebbero stati chiusi decine in tutta la regione. I Cau stanno funzionando molto bene e concentrano gli specialisti dove devono salvare la vita alle persone. I Cau, al tempo stesso, danno più risposte alla medicina generale che allo sgravio dei Pronto soccorso, ancora presi di assedio ed è anche questione di metodo. La scorsa legislatura è stata segnata da tre anni di Covid. Per noi, se mi verrà concesso di fare il presidente della Regione, i primi tre anni saranno di apertura di tanti cantieri di riforma. Su ciascuno di questi si valuterà quello che ha funzionato e non ha funzionato e sulla base di quello si correggerà. Sulla sanità coinvolgerò il più possibile i sindaci».

Luca Vecchi e Alessio Mammi sono tra i nomi reggiani in lizza per le Regionali.

«Vecchi è stato mio presidente Anci e lo stimo infinitamente. Mammi è uno dei maggiori esperti in Italia sui temi dell’agroalimentare. Sebbene l’amicizia non sia una categoria della politica, sono amico di entrambi».

Sulla Ztl e i centri storici qual è la sua visione?

«Il tema della qualità dell’aria qui è un’emergenza. Le soluzioni devono essere studiate con sostenibilità e perché producano effetto. La qualità dell’aria ha correlazione diretta con l’insorgenza di alcune patologie. Condivideremo il tema con le amministrazioni comunali».

La sua avversaria, Elena Ugolini, la accusa di avere speso solo l’1,5% dei fondi previsti per Ravenna dopo l’alluvione.

«Non ha corretto neanche il copy: sono le stesse parole precise usate da Bignami per un Comune dove abbiamo vinto con il 70,55%. Noi abbiamo già speso tutto quello che era legato alle urgenze. La cifra cui si riferisce Ugolini riguarda opere definitive di ripristino su cui stiamo uscendo adesso con le gare ma i soldi sono stati stanziati alla fine dell’anno scorso. E fare progetti per 30 milioni in sei mesi è stato un miracolo. Sconsiglio a Ugolini di usare i copy di Bignami per sparare sentenze su una materia che non conosce. Venga in Romagna e si faccia una sua idea».