Morì folgorato a 25 anni in Algeria «Mio figlio non sia dimenticato»
Rolo Il grido di dolore della madre di Alex Bonucchi arriva in Parlamento
i Serena Arbizzi
Rolo «Lo Stato si rimbocchi le maniche perché venga fuori la verità sulla morte di mio figlio e Alex abbia giustizia. Non mi fermerò, a costo di legarmi qui fuori».
A risuonare forti alla Camera dei deputati, a Roma sono le parole struggenti di Barbara Degli Esposti, madre di Alex Bonucchi, ex allenatore del Rolo, morto a 25 anni per folgorazione nella piscina di un hotel di Algeri nel gennaio del 2021.
Barbara è stata protagonista di una conferenza stampa con l’obiettivo che la morte del figlio non finisca nell’indifferenza. Conferenza alla quale hanno partecipato la deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Ascari, la giornalista Valentina Reggiani, l’amico di Alex, Fabio Tonelli e in collegamento telefonico l’avvocato Roberto Ghini, che assiste i famigliari del giovane.
«Credevo fosse di buon senso difendere un proprio cittadino da parte dello Stato, ma non lo è – sono le parole di mamma Barbara –. In questi 3 anni e mezzo è assurdo che nessuno abbia mai alzato il telefono per dire: “Siamo con lei”. La Farnesina? Mai sentita. Eppure è morto un italiano, fiero di esserlo. Penso sia arrivato il momento che questo Stato dia delle risposte, le esigo».
Barbara si sofferma su un’udienza – il processo si è tenuto in Algeria – del luglio 2023, «tenuta in sordina, senza chiamare nemmeno il mio avvocato algerino». «Qui i titolari dell’hotel – prosegue – cambiano versione: il testimone bielorusso che era con Alex in piscina» viene indicato in palestra e nell’uscire avrebbe visto un ragazzo accasciato al suolo. «Ma si può cambiare versione così? Si dice che ci fossero ovunque cartelli di divieto d’accesso – continua Barbara –. Il collega italiano con Alex in hotel è pronto a testimoniare che non c’era alcun divieto e la piscina venne chiusa solo dopo la morte di Alex. A febbraio i titolari dell’hotel sono stati assolti nonostante le due autopsie, italiana e algerina, concludano che Alex è morto per morte violenta da folgorazione. Nonostante il testimone bielorusso in piscina con Alex e mai citato in giudizio o chiamato a testimoniare, abbia visto Alex uscire dall’acqua, appoggiare la mano sinistra» alla parete dove c’era una canalina con un filo elettrico scoperto.
«La cosa più tragica è che la salma di Alex è arriva in Italia senza cuore e polmone destro, trattenuti, dicono, per ulteriori accertamenti. Forse avevano qualcosa da nascondere?», chiede la madre, ricordando che non è stata fatta alcuna perizia sul filo scoperto.
«Questi signori hanno volutamente insabbiato tutto fin dall’inizio. Chiedo che gli organi di mio figlio tornino in Italia, il nome e cognome del testimone bielorusso e che sia interrogato. Voglio sapere cos’è successo e che lo Stato italiano mi aiuti», conclude Barbara, che tornerà in Algeria.
L’avvocato Ghini indica come «inaccettabile e vergognosa» la sentenza algerina: «Lo Stato italiano può ancora fare qualcosa. Il processo è stato tutto fuorché giusto. Non è stato possibile difendersi. Non esiste nemmeno il nome del militare testimone bielorusso: questo ci dà la prova di quanto la procedura sia stata fallace».
La deputata Ascari promette che «questa morte non resterà nell’indifferenza. Alex è un mio concittadino. Era dovere parlare di lui dentro le istituzioni», e ricorda l’interrogazione parlamentare presentata al ministro degli esteri Tajani. l