Escursionismo a Reggio Emilia: sentieri e storie dall'A alla Z
Nel libro della guida ambientale Daniele Canossini e Silvia Degani
Daniele Canossini è il coautore del libro “Escursionismo a Reggio Emilia-Sentieri e storie dall'A alla Z”, edito lo scorso aprile da Artestampa. Ai ventuno racconti di Silvia Degani, in gran parte liberamente ispirati al ricordo di camminate compiute nel nostro Appennino, ha aggiunto le descrizioni dettagliate dei singoli percorsi. Si è basato a tale scopo sulla sua lunga esperienza di battitore e segnalatore delle antiche vie pedonali e mulattiere, di cui ha curato nel 1982, per conto del Club Alpino, la prima mappa completa, corredata a più riprese da una ventina di pubblicazioni sulle meraviglie della montagna e della collina reggiana.
Canossini è nato a Ramiseto 66 anni fa. È il presidente di “Altri passi”, il gruppo di guide ambientali ed escursionistiche che ha sede a Civago e aderisce all’associazione nazionale Aigae. Ne fanno parte, oltre a lui, diciotto residenti nei comuni montani e collinari, che accompagnano i turisti, i gitanti e le scolaresche lungo gli itinerari più o meno impegnativi, ma privi di difficoltà, che consentono di conoscere e ammirare paesaggi e panorami da favola. Il loro raggio d’azione s’è allargato dalla nostra provincia talora al resto d’Italia, in particolare alle Alpi, e occasionalmente alla Francia. Si sono dedicati, fra l’altro, insieme ad Istoreco, alla riscoperta dei “sentieri partigiani” che fanno capo a Montefiorino, dove è allestito il museo sulla storia della repubblica antifascista affermatasi nell’estate del 1944. «La mia passione – riferisce Canossini – è nata all'età di quattro anni, quando raggiunsi il lago del Ventasso, allora non collegato da una strada carrozzabile. La bellezza del nostro Appennino, molto frequentato da abitanti della Liguria e della Toscana, è apprezzata dagli stranieri più che dai reggiani. Quando accompagno le comitive lungo la statale 63 mi capita di vedere molti camper con targa estera nei parcheggi, in particolare alla pinetina di Vezzano e al passo del Cerreto. I tedeschi diretti verso il mare Tirreno preferiscono all’autostrada i percorsi tradizionali ricchi di natura e di storia».
Canossini esercita dal 2001 la libera professione di guida ambientale ed escursionistica con l’abilitazione rilasciata dalla Regione Emilia-Romagna. Ha pubblicato le guide escursionistiche delle Valli del Parma e dell’Alta Lunigiana, delle Valli del Secchia e dell’Alta Garfagnana, delle Valli dell’Appennino reggiano e modenese. Ha progettato e mappato la rete sentieristica di proprietà del comuni, i quali in genere ne affidano la gestione al Cai. Ha lavorato per l’amministrazione provinciale prima che fossero abolite le sue funzioni territoriali. Non è mai cessata la sua collaborazione con gli altri enti locali e le scuole. «Queste – spiega – hanno difficoltà ad organizzare le gite perché diverse famiglie, soprattutto immigrate, non possono sostenerne il costo. Quest’anno, però, hanno avuto finanziamenti del Pnrr. Da marzo a giugno ne sono venute anche da fuori provincia. Ogni settimana siamo stati impegnati ad accompagnare gli alunni nelle escursioni. Una volta la Provincia pagava l’autobus alle scuole che prenotavano il pranzo in un ristorante. Non mancano gli stranieri. Ricordo un gruppo di tedeschi attirato dall’insegna di una piccola azienda che confeziona marmellate. Ne acquistarono a sazietà». Terminate le lezioni si aprono i centri estivi organizzati dai Comuni e dalle parrocchie, sono nuove occasioni di attività per le guide.l © RIPRODUZIONE RISERVATA