Gazzetta di Reggio

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A due passi dal centro storico

Il racket delle biciclette rubate: prezzo 30 euro

Ambra Prati
 Il racket delle biciclette rubate: prezzo 30 euro

Il covo vicino a piazza del Tricolore. Il giro d’affari viene gestito da nigeriani

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Reggio Emilia Vi hanno rubato la bici? Potreste ritrovarla nei dintorni di piazzale Tricolore, accanto a un noto negozio etnico più volte chiuso dalla questura. Ci troviamo in una viuzza chiusa e degradata verso via Emilia Ospizio, non visibile dalla strada principale, dove bivaccano dei nigeriani e dove diverse bici sono ammassate accanto a una ringhiera. «Usate», secondo i venditori: in realtà sottratte in diverse razzìe del centro, smontate e ri-assemblate. Costo modico: 30 euro. Del resto i malviventi puntano sulla quantità: basta cambiare leggermente il telaio, togliere un pezzo e aggiungerne altri, per rendere irriconoscibile la “merce” e non correre rischi di fronte alla legge.

Il “covo” dei ladri di biciclette – che in realtà trattano anche altri articoli più redditizi, cioè sostanze stupefacenti – si trova a due passi dal grattacielo. Si sconsiglia di andarci da soli, per non incorrere in guai seri: i nigeriani sono guardinghi e sospettosi («cosa vuoi?»), anche se confermano il prezzo “di favore”. Il ricettacolo (o almeno uno dei ricettacoli) delle biciclette sottratte è noto, tra gli stranieri. Di solito il cliente viene agganciato altrove (tipo in zona stazione e in viale IV Novembre, distante pochi metri) e portato nel “deposito”, per poter scegliere la bicicletta che più gli aggrada. Anche un negoziante – che preferisce rimanere anonimo per ovvi motivi – conferma il via e vai di persone. «Droga, biciclette e chissà che altro: lo sanno tutti qui, eppure questa gente impunita continua a fare ciò che vuole – afferma il commerciante –. Guardi, la polizia viene in quella viuzza quasi ogni giorno, penso a tenerli d’occhio, ma pare che gli agenti non riescano ad allontanarli; e se lo fanno quelli ritornano dopo mezz’ora. Questa zona è diventata uno schifo, anche pericolosa di notte, nonostante ci troviamo vicino a uno storico hotel cittadino».

Nonché a due passi dal grattacielo e dal centro storico, dove sabato scorso una mamma ha raccontato la disavventura occorsa al figlio: con un gruppo di amici era andato in piazza Fontanesi a trascorrere la serata legando alle 21 le bici in viale Montegrappa all’angolo di un fioraio, ma quando i quattro 17enni si accingevano a tornare a casa verso le 23 erano sparite ben otto bici, le loro e quelle di un gruppo di altri ragazzi. Quando la madre ha dato appuntamento ai ragazzi in piazza Gioberti il 17enne ha riconosciuto la bici di un amico e si è messo a correre inseguendo il presunto ladro (un giovane africano) che pedalava e che è stato lesto a scappare. Nel parapiglia la madre, che a sua volta preoccupata seguiva il figlio, è caduta per terra e si è fatta male. In seguito uno dei minorenni, perlustrando i dintorni, aveva ritrovato la sua bici – danneggiata e con le marce rotte – vicino all’istituto Scaruffi. Un episodio raccontato dalla stessa 55enne, che ha sottolineato lo spavento, il danno per i minori che cercavano solo di trascorrere una serata di svago e la protervia dei ladri. «Poteva capitare a chiunque». l © RIPRODUZIONE RISERVATA