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Il lutto

La morte di Stella Borghi. L’ultima telefonata agli amici: «Venite a salutarmi»

Ambra Prati
La morte di Stella Borghi. L’ultima telefonata agli amici: «Venite a salutarmi»

Tanti messaggi di cordoglio per l’attivista, animalista, radicale che ha combattuto tante battaglie

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Reggio Emilia «Credo che il mio viaggio sia giunto alla fine. Venite a salutarmi». Questa la telefonata che i numerosi amici e compagni di battaglie di Stella Borghi hanno ricevuto appena una settimana fa: e in tanti si sono recati all’Hospice Madonna dell’Uliveto di Montericco, dove giovedì l’81enne (avrebbe compiuto 82 anni il 9 settembre prossimo) si è spenta alle 16.15.

Attivista radicale, attivissima nel volontariato, animalista fondatrice di Enpa Reggio Emilia, tuttora presidente degli Amici della Terra Reggio Emilia: è davvero difficile definire Stella Borghi, pasionaria sempre presente nelle manifestazioni di piazza con cartelli, bandiere o megafono. Tra coloro che le erano affezionati, l’aggettivo più ricorrente è battagliera e libera. Un mese fa le era stata diagnosticata la leucemia e i dottori le avevano preconizzato poche settimane di vita. Ricoverata al Santa Maria Nuova, dopo qualche giorno è stata trasferita all’Hospice. Lei era consapevole: ha chiesto ai sanitari di non infierire con le cure e di limitarsi a lenire il dolore del trapasso. Così è stato: è spirata in sedazione, circondata dall’affetto di chi l’ha assistita. Nata a Livorno e di origini ebraiche, nella sua infanzia Stella Borghi ha vissuto la follia dell’antisemitismo e della persecuzione delle leggi razziali: la famiglia ha dovuto dividersi e nascondersi nelle campagne vicentine, per poi riunirsi dopo aver scampato il pericolo. Custodiva ancora, a testimonianza di quegli anni sofferti, il diario del padre. Quest’ultimo a conflitto finito diventò direttore del Credito Emiliano a Reggio Emilia, dove i Borghi, cosmopoliti e istruiti, misero radici, viaggiando spesso all’estero.

Laureata in Lingue, residente a Bagnolo, per anni è stata una docente di francese conosciuta da generazioni di studenti. Con la pensione per Stella l’impegno nel sociale e nella politica, sempre presente, ha preso il sopravvento. Il primo amore è stato per i radicali, partito al quale è stata iscritta fin dagli anni Ottanta: era il periodo delle battaglie spartiacque per il divorzio e per l’aborto. Femminista della prima ora e pro emancipazione, Stella era una pannelliana; diverse foto in bianco e nero la ritraggono con il leader Pannella.

Riconducibile allo spirito radicale le sue campagne a favore della legalizzazione dei cannabinoidi e la dieta vegetariana. Più tardi si è avvicinata ad Emma Bonino e ha continuato l’attivismo in +Europa. Un altro fronte è stato l’amore per gli animali: la nascita della sezione nostrana dell’Enpa (ente nazionale protezione animali) è stata opera sua, presidente per decenni; così come la nascita di parecchi canili in provincia. Contro la vivisezione e contro la caccia, nel portare avanti i diritti degli animali non mancava mai un pensiero «ai miei amici pelosi». Paladina dell’ambiente, in diverse tornate elettorali si è impegnata nei Verdi Arcobaleno, in anticipo sui tempi quando la consapevolezza ambientalista attuale era di là da venire. È stata promotrice della sezione reggiana di Amici della Terra, l’associazione ambientalista della quale è stata presidente dagli anni Duemila fino a giovedì. Tra le battaglie più recenti quelle per il fine vita (dopo una raccolta firme da record ha portato a Reggio Marco Cappato, promotore insieme all’associazione Luca Coscioni del referendum sull’eutanasia legale) e quella per la pace in Ucraina. Nell’aprile scorso Stella ha sventolato una bandiera israeliana, attirando le contestazioni dei sostenitori pro Palestina. «Ha voluto prendere congedo da tutti gli amici: nell’ultimo incontro le ho detto che con lei ho fatto le più grandi risate e le più grandi litigate della mia vita. Lei era così: mai indifferente. Combattente fino alla fine, Stella ci ha insegnato come si vive e come si muore. Ci ha insegnato il coraggio delle proprie idee. Ci ha insegnato l’altruismo, la generosità, la curiosità – la ricorda l’amico radicale Marco Scarpati – Amava le cause non scontate, che non sposavano gli altri, come diceva Adele Faccio. Una donna incredibile. Per me è un dolore mastodontico». Divorziata, Borghi lascia il fratello, giunto in città da Arezzo, e l’unica nipote residente in Lombardia. La salma sarà esposta oggi a partire dalle 12 nella casa funeraria Croce Verde. Il funerale è da fissare. Nota ai giornalisti locali, che cercava sempre di coinvolgere in questa o quella causa con il consueto entusiasmo, la Gazzetta di Reggio si unisce al cordoglio dei familiari e di tutti coloro che le volevano bene. l © RIPRODUZIONE RISERVATA