Gazzetta di Reggio

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Turismo in Appennino

Laudato Sì, il centro spirituale anima della Pietra di Bismantova

Fausto Giovanelli e Maria Grazia Vasinari*
Laudato Sì, il centro spirituale anima della Pietra di Bismantova

Il recente recupero dei piani inferiori dell’Eremo ha consentito la realizzazione del luogo punto di riferimento

02 agosto 2024
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Castelnovo Monti La Pietra di Bismantova è una montagna di enorme personalità. Non è l’altezza, non è la personalità, non sono i record che fanno la personalità di una montagna quanto la percezione di quello che è il rapporto che ha con il mondo che la circonda, vicino e lontano. La Pietra di Bismantova oggi è un’icona delle forme più moderne dell’alpinismo, dell’arrampicata sportiva, del bouldering, della possibilità di provare l’emozione del fare roccia o ferrata o sassismo in modo del tutto semplice, diretto, famigliare. È una montagna famigliare per i castelnovesi che la sentono un po’ come un pezzo fisso della loro casa, ma è anche un luogo di enorme storia, storia letteraria, storia che sconfina nell’archeologia, e anche storia spirituale. Una spiritualità, quella di Bismantova, che risale ai tempi antecedenti il Cristianesimo e che poi nel Cristianesimo e nell’ultima parte del Medioevo ha avuto certamente una celebrazione da parte degli ordini francescano e benedettino. E l’eremo di Bismantova è stato per molto tempo il vero centro, il vero fulcro della personalità plurale di questa montagna. L’eremo è il segno tangibile e tuttora presente di questa personalità e di questa relazione tra la natura e la spiritualità che Bismantova e tanti eremi e tante montagne nel medio e lontano oriente e anche nelle Ande hanno rappresentato. Bismantova è stata a lungo luogo dedicato alla Madonna, ai miracoli, un luogo dove in un eremo i benedettini ritirati facevano da discreti ospiti e custodi al tempo stesso del sasso e del luogo.

Oggi con la crescita del turismo questa spiritualità rischia di dissolversi in una dimensione consumistica. Ma c’è il Centro Laudato Si’. Cos’è il Centro Laudato Si’? È una realizzazione recentissima che ha accompagnato il recupero del Santuario da parte di un’iniziativa di associazioni volontarie locali e della curia mentre il Centro Laudato Si’è il prodotto di una donazione modale della curia al Parco Nazionale che ha accettato la donazione e ha convenzionato (questo significa modale) il fatto che questo luogo è un presidio naturale di incontro tra natura e spiritualità e tale deve restare consacrato e dedicato. Pochissimi anni fa, grazie a un finanziamento regionale, il Parco Nazionale ha provveduto a recuperare e ristrutturare le superfetazioni dei piani inferiori, nello specifico i garage, le cantine del vecchio eremo ceduto in proprietà al Parco dalla Curia e dalla Parrocchia e farne un luogo dedicato all’enciclica del 2015 di papa Francesco. Dedicata nel nome ma anche dedicata per alcuni aspetti. La reception, la sala convegni e la sala proiezioni dove ci sono i filmati dei significati profondi della Laudato Si’oltre che sulla storia di Bismantova. Una cripta dove sono raccontati in due lingue i miracoli della Pietra di Bismantova. Una sala polivalente dove spessissimo ci sono mostre d’arte di vario livello, incontri, gruppi, utilizzo da parte di associazioni locali. Infine c’è un grande albero, un grande acero opalo che è custodito con le sue radici e la sua base dentro il Centro Laudato Si’aperto però verso il cielo il che permette alla neve e alla pioggia di cadere sulle radici dell’albero ma al tempo stesso significa come la natura è dentro a quel luogo dedicato ad un delle più significative opere di papa Francesco. Un’opera, quella della Laudato Si’, che oggi nell’anno più caldo della storia rappresenta ancora una sfida, una rincorsa della religione cattolica e cristiana delle tematiche attuali dell’umanità, in particolare quelle dei più poveri e in particolare di quei popoli e popolazioni o delle parti delle popolazioni che soffrono pesantissimamente il cambiamento climatico.

Il Centro Laudato Sì è oggi aperto soprattutto nella stagione estiva ma sempre nei fine settimana. È gestito per conto del Parco dall’associazione il Melograno. Il Centro castelnovese spita spesso eventi importanti alla rassegna su sacro e natura battezzata “L’Uomo che cammina” che v iene organizzata dal Comune di Castelnovo ne’Monti insieme ad altri comuni oltre che al Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. È luogo dove si è recentemente ricostruita la storia, la cultura, le opere di don Moroni, prelato e al tempo stesso professore universitario, che per tanti versi nel primi anni settanta è stato tra i precursori italiani della Laudato Si’. C’è un ricchissimo calendario di iniziative attorno al Centro Laudato Si’ che fatica essere in centro dell’attenzione della Pietra di Bismantova tuttavia tende a realizzare quell’equilibrio degli usi che è stato annunciato come il mantra della conservazione della Pietra di Bismantova. Una conservazione che non può essere solo naturalistica, una conservazione che non può limitarsi a dettare norme al turismo domenicale e del fine settimana per renderlo sostenibile. Un equilibrio degli usi che deve essere fatto anche da sostegno agli usi storici e tradizionali che sono la semplice passeggiata e contemplazione che sono l’agricoltura che sono le letture e le meditazioni su Dante e il Purgatorio ma sono anche il grande patrimonio di fede popolare ma anche di riflessione sul nostro rapporto con la natura che adesso viene chiamata giustamente “il Creato” e al Centro Laudato Si’ ci sono occasioni, condizioni, documentazioni per valutare tutto questo. Il luogo in quanto tale ne è testimone, i programmi di gestione lo sostengono. La Pietra di Bismantova vuole essere un luogo che non perde la sua vocazione religiosa che conferisce una sacralità a una montagna che non è solo un insieme di arenarie, di rocce, di pareti di alberi o foraggere ma è anche un luogo dove da secoli uomini e donne riconoscono qualcosa che magari va oltre la semplice contingenza. Il santuario e il Centro Laudato Si’sono stati recentemente ristrutturati su progetto dell’architetto Maria Cristina Costa, sono piacevolmente visitabili e fanno entrambe parte oggi dell’identità di Bismantova. *Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Gruppo Storico il Melograno.

*del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e del Gruppo storico Il Melograno

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