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La replica alla Lav

Max Mara smentisce gli animalisti: «Basta pellicce? Già non le usiamo»

Alice Benatti
Max Mara smentisce gli animalisti: «Basta pellicce? Già non le usiamo»

Lav-Lega Anti Vivisezione aveva diffuso una nota in cui annunciava con toni entusiastici che il Gruppo di Maramotti è diventato finalmente fur-free

07 agosto 2024
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 Reggio Emilia «Nei brands di Max Mara Fashion Group non si commercializzano prodotti con pelliccia da molte stagioni». Così Max Mara smentisce Lav-Lega Anti Vivisezione, che ieri ha diffuso una nota, rimbalzata immediatamente sui siti di diverse agenzie e quotidiani online, in cui annunciava con toni entusiastici che il Gruppo di Maramotti è diventato finalmente fur-free (letteralmente, “libero dalle pellicce”) a seguito dell’intensa campagna globale portata avanti dagli attivisti della coalizione Fur Free Alliance, formata da oltre 50 organizzazioni per la protezione degli animali provenienti da oltre 35 Paesi. Non ci sarebbe nessuna novità da comunicare, dunque, per l’azienda, che tiene a sottolineare come la dismissione di capi in pelliccia animale non sia più una questione di cui occuparsi già da tempo.

Mentre l’associazione ambientalista esulta per una scelta etica che ritiene invece recentissima, considerando che soli pochi mesi fa, a febbraio, insieme a Humane Society International (HSI), ha persino usato una mongolfiera per volare sopra la sede centrale a Reggio Emilia e assicurarsi di recapitare all’azienda il messaggio “Max Mara go fur-free!”. Nella comunicazione inviata ieri alla stampa e pubblicata nella sezione “news” di Lav, che dal 1977 si batte per la salvaguardia della vita e dei diritti degli animali, si legge infatti che questo risultato è stato raggiunto «nonostante la totale indifferenza dell’azienda alle nostre richieste di incontro e che è stata proprio la causa della campagna globale di pressione #FurFreeMaxMara, organizzata con la Fur Free Alliance, e che ha visto Lav e Humane Society International protagonisti di un clamoroso blitz in mongolfiera presso la sede centrale del Gruppo a Reggio Emilia».

L’associazione ambientalista ha anche riportato il contenuto di una nota interna allo staff, che a suo dire proverebbe il cambio di passo in tema pellicce di Max Mara, in cui si legge che «l’azienda non vende online né in nessuno dei suoi punti vendita fisici alcun prodotto realizzato con pelliccia, né vi è l’intenzione di introdurre alcun prodotto realizzato con pelliccia nelle prossime collezioni dei marchi di Max Mara Fashion Group». Per la casa di moda fondata nel 1951 da Achille Maramotti, che ha la sua sede a Reggio e oltre 2500 negozi in un centinaio di Paesi del mondo, Lav ha strumentalizzato questa comunicazione nata per tranquillizzare i suoi dipendenti oltreoceano a seguito delle minacce ricevute nell’ambito di una campagna di comunicazione feroce. «Abbiamo rassicurato con un comunicato interno i nostri collaboratori che sono stati oggetto di pressioni e violenze, in particolare negli Stati Uniti, che l’azienda ha da tempo scelto di non fare uso di pelliccia nei suoi prodotti e che avremmo esplorato qualunque soluzione legale a nostra disposizione per proteggerli da sistematiche violazioni della loro privacy e da ripetute violenze psicologiche» spiegano infatti da Max Mara, negando categoricamente di avere rilasciato una dichiarazione pubblica in merito alla questione dell’eliminazione delle pellicce. l © RIPRODUZIONE RISERVATA