Spiagge in sciopero, in Romagna sarà in ordine sparso
Venerdì ombrelloni chiusi due ore contro il ritardo del governo Meloni sulle concessioni: maggiori adesioni nel Ravennate
Rimini Il “ritardo” del governo Meloni nel predisporre una riforma quadro delle concessioni demaniali marittime «appare oggi molto grave». È rovente l'estate in spiaggia in Romagna con gli operatori alle prese con la scadenza delle concessioni e lo sciopero indetto negli stabilimenti per venerdì 9 agosto. Con gli ombrelloni chiusi per due ore.
In Romagna
La protesta si preannuncia a macchia di leopardo in Romagna, con maggiore partecipazione a nord, tra Ravenna e Cesenatico, e minore a sud, nel Riminese, dove le associazioni Oasi balneari e Confartigianato imprese non aderiscono.
Intanto Cna Ravenna accoglie come «assolutamente necessario e opportuno» l'incontro promosso dall'assessore regionale al Turismo Andrea Corsini per il prossimo 28 agosto. Infatti, sostiene l'associazione, «la crescente incertezza sul futuro delle concessioni necessita di immediate e non più procrastinabili risposte». Nella categoria regna il «disorientamento» con conseguenti «blocco degli investimenti e impossibilità di progettare su tempi lunghi» che «stanno creando gravi problemi alle imprese e, più complessivamente, al mondo del turismo», argomenta Cna Ravenna. Dunque, prosegue, «le imprese aspettano ancora gli atti normativi promessi» e la peggiore prospettiva «sarebbe andare ad evidenze pubbliche senza norme di quadro e con criteri differenti Comune per Comune». Da qui il plauso al «lavoro comune» tra Regione, Comuni e rappresentanti delle imprese in Emilia-Romagna.