Gazzetta di Reggio

Reggio

Il restauro

Il Guercino verso Roma nella “bolla” per 60 giorni

Serena Arbizzi
Il Guercino verso Roma nella “bolla” per 60 giorni

La prestigiosa pala sigillata in vista della mostra alle Scuderie del Quirinale La restauratrice Lusvardi: «Un piccolo cantiere nella Ghiara visibile a tutti»

11 agosto 2024
3 MINUTI DI LETTURA







Reggio Emilia È già iniziato l’intervento di ripristino della corretta adesione della tela al telaio e, a fine settembre, partirà la seconda fase del restauro.

Occhi puntati sul Guercino custodito nella Basilica della Ghiara, il capolavoro in partenza per le Scuderie del Quirinale per una mostra dal 30 ottobre al 26 gennaio. Mostra il cui titolo provvisorio è: “Guercino e i Ludovisi a Roma” e che restituirà il clima estetico che segnò l’arrivo della famiglia Ludovisi nella città eterna, accompagnato e segnato dall’affermarsi di Giovan Francesco Barbieri, il Guercino. La grande pala d’altare “Cristo Crocifisso con Vergine, Maria Maddalena, Giovanni evangelista e San Prospero” (olio su tela, 437 x 250 cm), ora nella Ghiara partirà alla volta delle Scuderie del Quirinale dopo che il Comune di Reggio Emilia-Musei Civici, con la Fabbriceria della Ghiara e la comunità dei Servi di Maria, preziosi custodi della Basilica, hanno accolto con favore la richiesta.

L’anatomia dell’intervento ha preso il via nei giorni scorsi. Nella prima fase la ditta M.A.G. Ecologica di Moreno Comandini (Mercato Saraceno, Forlì – Cesena) ha rimosso la grande pala dall’altare. Si tratta di una movimentazione complessa che si è svolta sotto la direzione tecnica della restauratrice Maria Letizia Antoniacci, che da anni collabora con M.A.G. Ecologica. Una volta a terra le fasce perimetrali che presentavano gravi distacchi sono state velinate.

L’opera è stata in seguito adagiata su una struttura di contenimento ad hoc che la tiene in scarico e ne garantisce la massima sicurezza, e posta all’interno di una bolla dove rimarrà per ben 60 giorni. Un lungo procedimento durato tre giorni ha sottratto ossigeno dalla bolla portandolo al di sotto dell’1 per cento e sostituto con azoto in ambiente completamente sigillato.

La seconda fase sarà realizzata dalla restauratrice Cristina Lusvardi, del Laboratorio Restauro - Conservazione opere d’arte di Reggio Emilia. Una volta finita la disinfestazione nel materiale plastico l’opera verrà prelevata dalla bolla. «Farò un piccolo cantiere di un mese nella Ghiara – spiega Lusvardi –. Il mio lavoro potrà essere visto dai visitatori. La tela verrà staccata dal telaio. Poi sarà pulita sul retro e aspirata soprattutto per quanto riguarda tarli e gli insetti che l hanno infettata, il motivo per cui c’è stata necessità di intervento. Una volta fatta pulitura del retro verranno applicate nuove strisce perimetrali che consentiranno il ricollocamento sul telaio. Una volta ricollocato si interverrà sul fronte del dipinto, soprattutto sui bordi dove verranno eseguite nuove stuccature e ritocchi pittorici dove necessario». Saranno poi eseguite più opere manutentive.

Quello custodito nella Ghiara non è il solo capolavoro del Guercino a Reggio Emilia. Per capire meglio il legame tra la città e Giovanni Francesco Barbieri si può leggere il volume “Guercino a Reggio Emilia. La genesi dell'invenzione” (edizioni Skira): «In pochi anni – si legge – Reggio accoglie una serie di capolavori del pittore centese, dei quali ci informa una ricca documentazione, dalla superba Crocifissione della basilica della Ghiara ai tre dipinti della cappella Fiordibelli nel duomo, due dei quali ora a Toulouse e a Rouen, al disperso Martirio di san Giacomo maggiore nella chiesa benedettina di San Pietro e all’Annunciazione nell’oratorio dell’Invenzione della Santa Croce, ora a Sarasota, cui seguiranno il San Luca che mostra il dipinto con la Vergine, già nella chiesa di San Francesco ora a Kansas City, e il Sant’Apollinare della chiesa di Sant'Agostino». l