«Aggressioni sui treni: vanno messi i varchi sui binari»
La proposta di Antonio Casella, coordinatore del circolo Pd dei trasporti
Reggio Emilia «Mettere i varchi per accedere al treno, in modo che chi sale arrivi al binario con il biglietto. Così si combattono le aggressioni sui treni».
È la proposta di Antonio Casella, coordinatore del circolo Pd dei trasporti, dopo lo sciopero contro le aggressioni a raffica che i verificano sui treni. «Si tratta di un tema che ha a che fare con la sicurezza, sia del personale, sia dei viaggiatori. Da tempo mi batto perché si acceda ai binari già con il biglietto. Il problema dev’essere affrontato fuori dal mezzo di trasporto altrimenti quando il capotreno chiude le porte te lo devi portare fino alla stazione successiva se c’è un punto di polizia. E avere un problema così in una scatoletta di ferro con centinaia di persone significa avere difficoltà nel gestirlo. Noi facciamo la proposta che bisogna mettere insieme tutti gli attori in campo. Anche in occasione delle Regionali, da Reggio lanciamo l’idea di un tavolo tra le aziende che sono le prime vittime, istituzioni locali, regionali e nazionali e i sindacati dei pendolari. Sul tema, poi, è c’è un’interrogazione del Pd sia al ministro dell’interno sia infrastrutture».
«Le aggressioni fisiche sono tante, se poi aggiungiamo anche quelle verbali raggiungiamo numeri importanti – afferma Casella –. Le stazioni sono naturalmente predisposte per poter creare varchi. L’accesso al binario avviene dopo aver percorso i sottopassi e per arrivare lì devo prendere una scala o comunque attraversare un altro filtro: perché non mettere tornelli o barriere che si aprono quando fai vedere il biglietto o lo inserisci? Chiaro che nemmeno così si risolvono tutti i problemi, ma di sicuro la maggior parte delle criticità sarebbe ridotta».
Sulla questione dell’esercito alla stazione, Casella loda la richiesta del prefetto al ministero dell’interno. «Servono, tuttavia, due punti Polfer: uno alla Mediopadana e uno alla stazione centrale – aggiunge il referente del circolo dei trasporti –. Chi può intervenire se succede qualcosa è la polizia. Per quanto riguarda la stazione, devi far vivere il quartiere, cercare di recuperarlo».
Da settembre i treni delle linee tra Ciano d’Enza, Sassuolo e Guastalla saranno elettrici. Un cambiamento notevole, se si considera che sulla Ciano viaggiano tra le otto e le nove coppie di treni, mentre sulla Guastalla un po’ di più.
«Verranno abbandonati i treni a gasolio grazie ai lavori di queste settimane – rimarca Casella –. Noi abbiamo bisogno di nuove infrastrutture. Servono innanzitutto investimenti, soldi. Secondo, contratti con Trenitalia-Tper. Poi, servono nuove infrastrutture. L’unico modo per togliere l’inquinamento è fare funzionare il trasporto pubblico. Per farlo funzionare lo devi rendere utile ai cittadini, altrimenti parliamo di bandierine per fare le campagne elettorali».
Infine, un’idea anche per i collegamenti nei giorni caldi dei concerti alla Rcf Arena. Tanti, infatti, come rilevato dalla Gazzetta, hanno notato l’assenza di navette interne alla città.
«Qualcuno si è accorto che abbiamo anche la stazione di San Lazzaro? In linea d’aria dista 300 metri dal Campovolo. Magari si può studaire un accordo, anche con Tper, per un biglietto solo (concerto più treno). Servono, quindi, anche accordi tra l’arena e Trenitalia-Tper per incentivare le persone a venire in treno. Creare un corridoio perché le persone arrivino con questo mezzo, magari risparmiando anche. E perché non creare una convenzione per chi vive nella nostra regione?».
S.A.
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