Gazzetta di Reggio

Reggio

Emergenza idrica

«In Val d’Enza siamo a secco»

Miriam Figliuolo
«In Val d’Enza siamo a secco»

La denuncia dell’imprenditore agricolo Catellani, tra i promotori della diga di Vetto. «Da lunedì sospesa dalla Bonifica l’erogazione di acqua a fini irrigui: durerà mesi»

14 agosto 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Val d’Enza «Il Po è pieno d’acqua? Noi in Val d’Enza siamo a secco». È tranchant Luciano Catellani, imprenditore agricolo e storico coordinatore del comitato pro diga di Vetto a favore di un invaso «che deve essere al massimo delle sue capacità: 150milioni di metri cubi».

Il commento di Catellani arriva a caldo dopo la pubblicazione delle foto che paragonano la portata abbondante del Grande fiume di quest’anno, alla siccità estrema vissuta nell’estate del 2022.

Scatti dell’ingegner Marco Gardella di AiPo pubblicate su Facebook, il 31 luglio scorso, dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e commentate martedì sulla Gazzetta da Domenico Turazza, direttore del Consorzio di bonifica Emilia Centrale, di cui Catellani è consigliere di minoranza.

Turazza aveva sottolineato, però, che l’alternanza storica tra periodi piovosi (come quello che quest’anno ha riempito il Po, oltre a fare anche molti danni sulle nostre montagne) e di siccità «si sta via via caratterizzando da una sempre maggiore estremizzazione dei fenomeni e c’è l’esigenza sempre più urgente di porre dei rimedi». Tra i quali la realizzazioni di invasi per lo stoccaggio dell’acqua.

«Storici sono pure i problemi dell’approvvigionamento di acqua in Val d’Enza – dice Catellani –. Qui siamo a secco già da metà luglio. Sono anni che fa così. L’acqua nell’Enza è pochissima e chi dice che l’acqua c’è in abbondanza dice una colossale bugia. Da un mese siamo costretti a usare l’acqua dai pozzi, prelevandola dalle falde, anche se dovremmo lasciarla lì, come riserva in casi estremi».

A questo si aggiunge un ulteriore difficoltà: «Dal 19 agosto sarà sospesa l’erogazione per via dei lavori alla traversa di Cervarezza – racconta Catellani –. È stata fatta una riunione la settimana scorsa con la Bonifica, che ce lo ha comunicato. Lo stop durerà mesi».

La siccità è un danno per l’agricoltura, ma anche per la produzione di Parmigiano Reggiano basata sulla coltivazione dei prati stabili, fondamentali per l’allevamento delle vacche da latte. Catellani è uno storico allevatore di quelle rosse e ha speso una vita per la loro salvaguardia.

Un altro tema, a vantaggio, per l’imprenditore, dell’idea di un grande invaso, è quello della purezza. «L’acqua delle falde è piena di nitrati, dai 22 ai 28 microgrammi/litro, ben di più di quelli indicati dall’Oms – afferma Catellani –. Figuriamoci poi quella del Po. Invece a Vetto abbiamo l’acqua più pura, se l’Enza fosse pieno sarebbe a beneficio di tutti. Prima di tutto della salute dei cittadini».

Di qui l’invito: «Venerdì 16 noi saremo al Taglione di Vetto per chiedere una diga da 150 milioni di metri cubi per usi plurimi. Invito tutti i sindaci a venire a sentire, per non perdere altro tempo».l