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Turisti spaesati di Civitavecchia finiscono a Reggio Emilia per Ferragosto

Manuel Marinelli
Turisti spaesati di Civitavecchia finiscono a Reggio Emilia per Ferragosto

Hanno fatto tappa in città prima di raggiungere il lago di Garda l’indomani Tra temperature roventi e passeggiate sono finiti all’ombra in via Spallanzani

14 agosto 2024
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Reggio Emilia «Eravamo diretti al lago di Garda... ma siamo finiti a Reggio Emilia». Si è presentato così, ieri, alla vigilia di Ferragosto, un gruppo di turisti di Civitavecchia, provincia di Roma, parecchio spaesato, in cerca di un po’ di ombra in via Spallanzani, una zona solitamente non proprio ben frequentata del centro storico (proprio martedì il cane della polizia Victor ha trovato un panetto di hascisc nascosto tra gli alberi).

«Cosa c’è da fare in città?» chiedono disperati e sudati i turisti, visto che ieri nel primo pomeriggio il termometro sfiorava i 35 gradi. «Non lo so, veramente sono di Zocca» rispondo loro. Così, dopo una buona decina di minuti a conversare su Vasco Rossi, i tour, le canzoni più belle e sul fatto che forse sarebbe stato meglio per loro salire in Appennino, reggiano o modenese che sia, considerato sì il tenore dei personaggi che vi soggiornano (Giovanni Lindo Ferretti per citarne uno di sponda reggiana) ma soprattutto le temperature decisamente più fresche, la verità viene a galla.

«Siamo di Civitavecchia, dobbiamo raggiungere il lago di Garda domani e oggi abbiamo fatto tappa qui a Reggio, soggiorniamo all’hotel Mecure Astoria. Il giro delle principali attrazioni in città, piazza Prampolini, San Prospero eccetera, lo abbiamo fatto questa mattina. Poi abbiamo pranzato in un ristorante sotto i portici e ora non sappiamo come far venire sera. Però rispetto a Civitavecchia c’è un po’ meno umidità, almeno quello».

Purtroppo devo lasciare il gruppetto per tornare in redazione e non posso essere troppo utile alla causa. In mattinata un giro delle vie principali del centro evidenzia due aspetti. I turisti di Civitavecchia, insieme a un gruppo di belgi e a qualche altra coppia o piccolo gruppetto di amici, sono più o meno gli unici turisti di tutto il centro di Reggio. E questo non sorprende di certo. Ma sommati a qualche residente che non è andato in vacanza e a gente a caccia di affaroni nei negozi dove i saldi sono agli sgoccioli, la cartolina del centro storico di Reggio appare meno spopolata di quanto si potrebbe pensare. E alcuni commercianti confermano il trend evidenziato anche dai dati nazionali.

Ovvero: gli italiani non fuggono più in massa dalle città come una volta.

Piuttosto, spalmano le ferie in più parti dell’estate, come a giugno o settembre. «Effettivamente questo mese abbiamo notato un po’ più di movimento – commenta Alice della Calzoleria Parmense in via Emilia San Pietro –. E si lavora un po’ di più. Sarà forse perché adesso i reggiani, ma non solo, vanno in ferie anche in altri periodi. Turisti in negozio? Pochi, per lo più è la solita clientela».

Mentre per Claudio del negozio di abbigliamento Ombre, sempre in via Emilia San Pietro, «il trend prosegue già da qualche anno, questo mese è in linea con il 2023. È ormai da qualche anno che abbiamo rivisto le nostre abitudini. Non è più come in quel vecchio film di Mastroianni dove si vedeva la fabbrica della Fiat che chiudeva il 27 luglio e riapriva il 27 agosto. I tempi sono cambiati». Spostandoci in un settore completamente diverso, quello delle cover per cellulari, ecco la catena Just in Case.

Nel negozio di Reggio lavora Alice, che conferma: «Non è più il solito deserto. Certo, paragonato agli altri mesi c’è una differenza abissale, questo è innegabile. Però si nota un po’ più di movimento, anche se non si lavora tantissimo». Anche le titolari della profumeria Floris si uniscono ai colleghi commercianti nel centro e rilanciano: «Pur senza aumenti astronomici in termini di numeri, una piccola crescita rispetto allo stesso periodo di qualche tempo fa c’è stato. E si lavora un po’ di più».