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Alla scoperta del borgo di Cecciola e dei suoi metati

Manuela Bigliardi
Alla scoperta del borgo di Cecciola e dei suoi metati

Viaggio in una perla dell’Appennino Reggiano dove prosegue l’antica tradizione legata alla essiccazione delle castagne

18 agosto 2024
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Sulla strada che conduce dalla città verso il passo del Lagastrello, circa 15 chilometri dopo Ramiseto, la segnaletica indica a destra “Borgo Rurale Cecciola”. Ci addentriamo per la stradina e arriviamo ad uno dei borghi più graziosi e suggestivi dell’Appennino reggiano. Cecciola è una piccola perla incastonata nell’alta Valle dell’Enza (l’antica “Valle dei Cavalieri”), a ridosso dell’Alpe di Succiso (2.016 mt), tra i torrenti Liocca e Andrella.

La storia

Il borgo di Cecciola nel periodo del dopoguerra, come gran parte dei paesini dell’Appennino, era a rischio spopolamento, e le antiche strutture abitative erano sulla via del degrado. Ma gli interventi del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano hanno permesso una ristrutturazione mantenendo l’architettura rurale contraddistinta da case in sasso, mulini, metati, muretti a secco e coperture dei tetti con l’antica tecnica detta “piagne”. Nella parte alta del borgo storico di Cecciola è presente la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. Accanto alla chiesa, all’ombra del campanile, si trova un punto panoramico dal quale si può ammirare il crinale del Monte Casarola, Alpe di Succiso e Monte Acuto, i cui profili delineano il confine con la Lunigiana.

Turismo lento

Passeggiando per i vicoli del paese, si trova la casa vacanze diffusa “Centro per il turismo rurale di Cecciola”, alloggio che dispone di circa 55 posti letto per piccoli gruppi e famiglie che vogliono trascorrere una vacanza in relax e a contatto con la natura. Nel negozio Agriappennino il signor Marco Sepe espone e vende i prodotti derivati dalle castagne e dalla farina di castagne. A partire dal 2007 con l’aiuto dell’esperto in materia Duilio Moretti, sono stati ristrutturati e resi funzionanti i due metati del paese, prima quello da 55 quintali e successivamente quello da 15 quintali.

Essiccare le castagne

I metati sono antiche strutture in pietra utilizzate per l’essiccazione delle castagne e permettere cosi la produzione di farina di castagne. Nella parte superiore del metato vengono posizionate le castagne e nella parte inferiore della struttura viene fatto bruciare il legno di castagno; nel metato le braci rimangono accese per 35-40 giorni tra ottobre e novembre, per permettere l’essiccazione a fumo delle castagne, che vengono quindi sbucciate con un pigione, una rara macchina del 1938, tutta in legno, ancora perfettamente funzionante. Dopo la sbucciatura si fa la selezione delle castagne secche, con una procedura molto lunga e lenta, e vengono infine trasformate in farina con la macinatura a pietra.

Il trekking

Cecciola, insieme ad altri 9 borghi, fa parte del museo diffuso della Valle dei Cavalieri, un progetto nato nel 2022 con lo scopo di promuovere il turismo rurale e le iniziative dei paesi tra l’Appennino Reggiano e Parmense. Per gli amanti del trekking ci sarebbe un interessante sentiero tra i paesi di Succiso Miscoso Nirone e Cecciola ma purtroppo la sentieristica non è gestita al meglio. I percorsi sono omologati CAI ma la scarsa manutenzione ne impedisce la percorrenza. Il torrente Liocca, che separa Miscoso e Cecciola, non è attraversabile se non nei periodi di “secca”. Nei periodi estivi si riesce quindi a raggiungere il Ponte della Golara, totalmente immerso nella natura, che un tempo era l’unico collegamento tra il versante reggiano dell’Enza e quello parmense.