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Rendimenti fondi pensione al top: la classifica

Rendimenti fondi pensione al top: la classifica

Crescono quasi tutti i comparti. Molto bene gli azionari, i consigli dell’esperto

19 agosto 2024
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I segnali di allarme, a ripetizione, vengono lanciati dall’Inps. Con la denatalità in prospettiva ci saranno sempre più anziani in pensione e sempre meno lavoratori a versare contributi per le pensioni. Quindi sarà un problema garantire assegni pensionistici adeguati, a meno che non cambino le cose. Le riforme, al ribasso, delle pensioni saranno sempre più probabili e frequenti. Ecco perché avere una buona previdenza complementare, sostegno all’assegno erogato dall’Inps, diventa molto importante.

La cosa pare essere ben chiara agli italiani. Lo provano i numeri in crescita delle sottoscrizioni, favorite anche dai buoni risultati. Crescita che vede soprattutto i giovani sensibili al tema e alle sottoscrizioni. I numeri dei fondi pensione parlano chiaro: aumento del 4% degli iscritti, rendimenti superiori alla rivalutazione del Tfr e risorse per le prestazioni a quota 222, 6 miliardi, in crescita dell’8, 2%. Per la previdenza complementare il 2023 si è rivelato un anno di crescita.

A certificarlo è il monitoraggio della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) aggiornato a dicembre 2023. Monitoraggio dal quale emerge che lo scorso anno sono lievitati del 5, 7% anche i contributi incassati da fondi chiusi e aperti e dai Piani individuali pensionistici. Tutte le tipologie di forme pensionistiche e di comparti registrano in media risultati positivi. I rendimenti sono risaliti facendo registrare un +6, 7% nei fondi pensione negoziali, +7, 9% nei fondi aperti e 8, 3% nei Pip “nuovi”. Per i comparti azionari le performance migliorano ulteriormente: +10% nei fondi negoziali, +11, 3% in quelli aperti e +11, 4% nei Pip. Nel rapporto dell’Authority si osserva che nelle linee bilanciate i risultati sono stati, in media, «pari al 6, 9% nei fondi negoziali, all’8, 3% nei fondi aperti e al 7, 1% nei Pip», mentre sono stati più contenuti per i comparti obbligazionari e garantiti.

Nel rapporto si afferma che negli ultimi dieci anni i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano intorno al 4-4, 5% per tutte le tipologie di forme pensionistiche. In particolare, per le linee bilanciate i rendimenti medi sono compresi tra il 2 e il 3%, mentre le linee garantite e quelle obbligazionarie mostrano risultati vicini allo zero o di poco superiori. Ma quali sono, nella classifica Covip, i fondi migliori? Nel complesso le cose nel 2023 sono andare molto bene rispetto al 2022, come conferma il professor Luca Spataro, direttore del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa.

«Quest’anno lo scenario appare ancora incerto e dipende da diversi fattori, come le politiche delle banche centrali,l’inflazione e la stabilità geopolitica. Se queste condizioni continueranno a migliorare, possiamo aspettarci benefici anche per i fondi pensione. Tuttavia bisogna considerare anche i rischi di volatilità dei mercati e le crisi economico-politiche». Nella classifica dei migliori spiccano tra i comparti azionari dei fondi negoziali Alifond (+11, 77%) , Fopen (+11,62%) e Fondapi (+11,35%) spiccano sugli altri. «Performance notevoli – commenta Spataro – probabilmente legati a investimenti in settori e aree geografiche che hanno performato bene, ma attenzione: potrebbero essere caratterizzati da maggiore volatilità». Non è invece andato benissimo il comparto garantito di due fondi negoziali, Quadri e capi Fiat (2,49%) e Byblos (2,64%) , che ha registrato rendimenti inferiori al 3%. «I comparti garantiti - spiega Spatato - tendono ad investire in strumenti finanziari che offrono rendimenti più bassi, ma maggiore sicurezza del capitale».

La classifica completa dei rendimenti in percentuale dei Fondi pensione negoziali sulla Gazzetta in edicola e sul digitale

Nel complesso i fondi pensione azionari sono quelli ad aver avuto performance migliori(+10/11%) mente più alti degli altri, con una differenza rispetto a quelli bilanciati (+6/8%) e obbligazionari (3/5%) superiore al solito. Quanto al lungo termine, in 10 anni, i risultati migliori tra i fondi negoziali sono stati raggiunti dai comparti azionari, specie quelli di Mediafond (+6,68%) , Fondosanità (5,43%) , Alifond (5,14%). In definitiva meglio scegliere fondi azionari o conservativi? «Investire in comparti azionari può essere più conveniente sul lungo termine, ma bisogna considerare anche il rischio e la durata dell’investimento. I lavoratori più giovani possono beneficiare di una maggiore esposizione ai comparti azionari, mentre quelli più vicini alla pensione potrebbero preferire una strategia più conservativa – aggiunge Spataro – I fondi presentano diversi vantaggi fiscali e di rendimento, in una situazione di forte incertezza sull’adeguatezza delle future pensioni pubbliche. Gli obiettivi di risparmio, la propensione al rischio, i costi di gestione e le agevolazioni fiscali sono altri fattori da valutare».  L. M.