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«Così sosteniamo il lavoro femminile in montagna»

«Così sosteniamo il lavoro femminile in montagna»

Le sorelle Mattace guidano l’Oasi del Benessere: «Da noi linee naturali e prodotti biodegradabili»

25 agosto 2024
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Le sorelle Marianna e Maria Pina, rispettivamente 45 e 41 anni, sono le titolari del centro di estetica avanzata e abbronzatura “L’oasi del benessere”, a Castelnovo ne’ Monti, e della seconda sede a Villa Minozzo. Un nome, una garanzia perché le sorelle Mattace, alla guida di un team tutto al femminile, offrono davvero tutti i servizi per il totale raggiungimento del proprio benessere personale. Oltre a proporre i servizi base offerti anche dalla concorrenza, come depilazione o lampade abbronzanti, il centro si occupa di trattamenti estetici di ultima generazione e propone una passione delle due titolari: profumi di nicchia.

Ci sono progetti in materia di sostenibilità ambientale o sociale che promuovete?

«Scegliamo sempre linee naturali e vegane (in questo periodo vendiamo creme solari realizzate nel pieno rispetto dell’ambiente), lavoriamo con brand certificati, veri e propri marchi riconosciuti a livello nazionale. Ad esempio, la biancheria che utilizziamo nei nostri centri estetici viene lavata internamente, usando i prodotti di una linea di detersivi biodegradabili che sono acquistabili presso il nostro centro. Cerchiamo di sensibilizzare le nostre clienti su questo tema e sull’abusivismo che combattiamo in ogni modo. Notiamo con piacere che la clientela sta acquisendo consapevolezza sul bisogno di professionalità nell’estetica. Per quanto riguarda progetti in materia di sostenibilità sociale, investiamo molto nella manodopera femminile per permettere alle donne di rimanere a vivere e lavorare in questi territori».

Quali sono i pro e i contro di lavorare in montagna?

«La nostra famiglia voleva che aprissimo il nostro primo punto vendita in montagna anche se non è stato facile all’inizio poiché il bacino d’utenza è più piccolo rispetto alla città. Uno dei pro che notiamo è sicuramente il rapporto che si instaura con la clientela, più intimo, familiare e amichevole rispetto ai grandi centri estetici di città, che hanno un ricambio di personale costante. Altri aspetti positivi del lavoro in montagna sono il clima più mite e una vivibilità migliore. Per quanto riguarda invece i contro, non abbiamo alcun tipo di vantaggio né a livello di servizi né di risparmio economico rispetto alla città».

Come si potrebbe incentivare l’apertura di attività come la vostra in montagna?

«Ristabilendo maggiore controllo sulle licenze e combattendo l’abusivismo. Sono a conoscenza di molti giovani che hanno intrapreso studi per diventare estetisti o parrucchieri ma non sono invogliati ad aprire un’attività a causa della burocrazia, dell’inflazione e della liberalizzazione delle licenze, che hanno favorito l’abusivismo. Perché aprire un centro estetico quando si può lavorare da casa a prezzi concorrenziali? Noi, nel nostro piccolo cerchiamo di sensibilizzare su questo tema ma c’è bisogno di maggiore aiuto anche da parte delle istituzioni».

Quali sono i servizi che mancano in montagna? Quali sono le vostre richieste ai comuni?

«Mancano strutture e servizi per la villeggiatura che devono essere adattati alle esigenze di un turista del 2024, non di 50 anni fa. Credo che sia necessario investire molto anche nel pubblicizzare le bellezze del nostro territorio e migliorare la viabilità, l’Appennino dovrebbe diventare più a misura di turista».

Quali sono i vostri obiettivi nel prossimo triennio?

«Vorremmo aprire uno showroom nelle nostre sedi per esporre meglio i nostri prodotti, investendo maggiormente nella rivendita degli stessi ma anche implementando il nostro sito web, ampliando la sezione dell’e-commerce visto che la rivendita è uno dei nostri punti forti».

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